Cerca nel blog

Iscriviti alla nostra Newsletter:

Iscriviti alla nostra Newsletter per essere sempre aggiornato:

Meditazione comunitaria da lunedi' 1 giugno a domenica 7 giugno 2015


Monastero della foresta delle canne di bambù

Orari di meditazione comunitaria:

- mattino dalle ore 6,00 alle ore 6,30;
- ora media dalle 12,30 alle 13,00;
- serale dalle 22,00 alle 22,30.

Da lunedì 1° a domenica 7 giugno

Carl Gustav Jung, pensieri tra oriente e occidente


Premessa
Nasce in Svizzera a Kesswil (lago di Costanza) il 26 luglio 1875. Figlio di un pastore protestante, si laurea in Medicina. Nel 1900 inizia a lavorare nell’ospedale psichiatrico di Zurigo. Per alcuni anni fu uno degli allievi prediletti di Sigmund Freud che lo avvia alla psicanalisi. Il rapporto tra Freud e Jung si interrompe nel 1912 per divergenze di pensiero.
Jung elabora una nuova teoria, definita poi psicologia analitica, che diversamente dalle teoria freudiane, si caratterizza per una maggiore apertura verso gli elementi non razionali della psiche.
Egli viaggia molto e studia approfonditamente i temi religiosi, mitologici e letterari di tutti i tempi e paesi.
Oltre all’inconscio personale del singolo individuo, Jung è convinto esista anche un inconscio collettivo comune agli uomini di tutti i tempi e luoghi.
Egli assume gli archetipi (immagini originarie) come contenuti inconsci che fungono da produttori e ordinatori di rappresentazioni, cioè di una sorta di modelli presenti in modo innato nella psiche umana.
Nel 1930 viene nominato presidente onorario della “Società tedesca di psicoterapia”.
Nel 1944 subisce un incidente e un successivo infarto. Resta in come e in tale stato vive un’esperienza di pre-morte che descriverà nel libro autobiografico “Ricordi, sogni e riflessioni”.
----
Lunedì 25
– Mattina
Un uomo che non è passato attraverso l'inferno delle sue passioni, non le ha superate.


 Ora media
Non dobbiamo pretendere di capire il mondo solo con l'intelligenza: lo conosciamo, nella stessa misura, attraverso il sentimento. Quindi il giudizio dell'intelligenza è, nel migliore dei casi, soltanto metà della verità.

 Serale
Non dobbiamo più soggiacere a nulla, nemmeno al bene. Un cosiddetto bene, al quale si soccombe, perde il carattere etico. Non che diventi cattivo in sé, ma è il fatto di esserne succubi che può avere cattive conseguenze. Ogni forma di intossicazione è un male, non importa se si tratti di alcol o morfina o idealismo.
Dobbiamo guardarci dal considerare il male e il bene come due opposti.
---
Martedì 26
Mattina
Lodare e predicare la luce non serve a nulla, se non c'è nessuno che possa vederla. Sarebbe invece necessario insegnare all'uomo l'arte di vedere.
Ora media
Si è ancora ipnotizzati barbaricamente dal fatto, e si dimenticano le persone.

Serale
Il tuono non è più la voce di un Dio furente né il fulmine è l'arma della sua vendetta. Nessun fiume contiene uno spirito né l'albero è il principio vitale di un uomo; i serpenti non sono personificazione di saggezza né alcuna grotta di montagna è dimora di grandi demoni. Nessuna voce parla più all'uomo, oggi, venendo da pietre, piante o animali; né l'uomo si rivolge ad essi convinto che lo possano udire.
---
Mercoledì 27
Mattina
Lo Yoga è la più antica indagine che l'uomo abbia mai svolto sul corpo e sulla mente.
Ora media
La morale non è stata portata giù dal Sinai sotto forma di tavole e imposta agli uomini, bensì la morale è una funzione dell'anima umana, che è vecchia quanto l'umanità. La morale non viene imposta dall'esterno, ma esiste a priori dentro di noi: non la legge, ma l'essenza morale.

Serale
Non tutto quello che scrivo nasce dal cervello, molto viene anche dal cuore.
---
Giovedì 28
- Mattina
Datemi un uomo normale ed io lo guarirò.

- Ora media
L'iniziazione non è comunicabile alla stessa maniera di quella "di un professore che nell'insegnamento profano comunica ai suoi allievi formule attinte dai libri, formule che essi dovranno soltanto immagazzinare nella loro memoria; si tratta qui di una cosa che, nella sua essenza stessa, è propriamente incomunicabile, poiché sono stati da realizzare interiormente".

- Serale
Avere una vocazione nel suo significato originario vuol dire essere guidati da una voce. [...] La voce interiore è la voce di una vita più piena, di una coscienza ulteriore più ampia. Nella voce interiore, l'infimo e il sommo, l'eccelso e l'abietto, verità e menzogna spesso si mescolano imperscrutabilmente, aprendo in noi un abisso di confusione, di smarrimento e di disperazione. L'uomo che, tradendo la propria legge, non sviluppa la personalità, si è lasciato sfuggire il senso della propria vita.
---
Venerdì 29
- Mattina
L’Occidente possiede qualche nozione sullo yoga da meno di un secolo. Da più di duemila anni avevano raggiunto l’Europa ogni sorta di racconti meravigliosi provenienti dalle Indie favolose con i loro saggi e contemplatori del proprio ombelico, ma la filosofia e la prassi filosofica indiana hanno cominciato ad essere veramente conosciute quando sono diventate celebri le Upanishad, rivelate all’Occidente dal francese Anquetil du Perron. […] Presto però il movimento teosofico, promosso da Madame Blavatskij, s’impadronì delle tradizioni orientali e le rivelò al grande pubblico. Da quel momento, la conoscenza dello yoga si mantenne in Occidente per molti decenni, sia come rigorosa scienza accademica, sia come qualcosa che si poteva forse chiamare religione benché non si fosse sviluppata fino al punto di divenire una chiesa organizzata. […] Questo singolare movimento occidentale può difficilmente essere paragonato a quel che lo yoga significa in India. In Occidente le dottrine orientali incontrarono una particolare situazione spirituale che l’India, o almeno l’India dei primi tempi, non conosceva, e cioè la rigida separazione tra scienza e fede. […] Questa separazione, fenomeno specificamente occidentale, ebbe inizio tutto sommato con il Rinascimento, nel quindicesimo secolo. […]
- Ora media
Era giunta l’epoca delle scoperte geografiche e scientifiche, e il pensiero si emancipò in misura sempre crescente dai vincoli opprimenti della tradizione religiosa. Le chiese, è vero, sopravvissero per le esigenze strettamente religiose dei popoli, ma cessarono di essere guida in campo culturale. Mentre la Chiesa di Roma rimaneva una, grazie alla sua insuperabile organizzazione, il protestantesimo si spezzettò in circa quattrocento denominazioni diverse, dimostrando da un lato la sua impotenza, dall’altro una vitalità religiosa costantemente dinamica. 

- Serale
La scienza europea non prese in considerazione queste speranze e queste attese [l’autore si riferisce al bisogno di spiritualità dell’uomo – ndr] e visse la propria vita intellettuale prescindendo da convinzioni e necessità religiose. Questa scissione, storicamente inevitabile, dello spirito occidentale, si è impadronita anche della dottrina yoga penetrata in Occidente, facendola da una parte oggetto di scienza, dall’altra salutandola come via di salvezza. 
---

Sabato 30
Mattina
[…] Questo conflitto esiste unicamente in virtù della scissione storica dello spirito europeo. Se non esistessero da una parte una coercizione, psicologicamente innaturale, a credere, e dall’altra una fede altrettanto innaturale nelle scienze, questo conflitto non avrebbe motivo di essere. Si avrebbe allora una situazione in cui qualcosa si sa semplicemente, e in più si crede quel che sembra probabile per questa e quest’altra ragione. Non c’è comunque motivo di conflitto fra queste due cose, necessarie entrambe, poiché la sola scienza, come la sola fede, non bastano mai. 

- Ora media
Perciò se un metodo “religioso” si presenta anche come “scientifico”, può essere certo di trovare un pubblico in Occidente. Lo yoga colma quest’attesa. A prescindere interamente dall’attrattiva della novità e dal fascino della cosa comprensibile a metà, esso ha, per validi motivi, molti seguaci, perché non si limita ad aprire la via tanto cercata, ma dà anche una filosofia d’inaudita profondità, e rende possibili esperienze controllabili, soddisfacendo il bisogno scientifico di “fatti”; per di più, con la sua ampiezza e profondità, con la sua età veneranda, la sua dottrina e il suo metodo che abbracciano tutti i campi della vita, promette sviluppi insospettati che i suoi propagatori hanno raramente tralasciato di sottolineare.

Serale
Tacerò sul significato che ha lo yoga in India, non presumendo di poter pronunciare un giudizio su ciò che non conosco per esperienza personale, ma posso dire qualcosa sul significato che ha lo yoga in Occidente. Da noi la mancanza di una regola è tale da confinare con l’anarchia psichica; perciò ogni pratica religiosa o filosofica promette una disciplina psicologica, cioè un metodo d’igiene psichica. I numerosi esercizi yoga esclusivamente fisici rappresentano anche un’igiene fisiologica molto superiore alla solita ginnastica e agli esercizi di respirazione, in quanto non è soltanto scientifico-meccanica, ma anche filosofica. Attraverso gli esercizi, essa mette il corpo in contatto con l’interezza dello spirito, come risulta dagli esercizi del pranayama in cui il prana è al tempo stesso il respiro e l’universale dinamica del cosmo. Quando l’azione del singolo è contemporaneamente un evento cosmico, l’emozione fisica (innervazione) si collega con quella spirituale (idea universale). Ne deriva una vivente interezza che nessuna tecnica, per quanto scientifica sia, potrà mai produrre. 
---
Domenica 31
Mattina
La pratica dello yoga è impensabile e sarebbe anche inefficace senza le idee dello yoga, e coinvolge a un punto raro ciò che è del corpo e ciò che è dello spirito.

- Ora media
Mi viene facile pensare che in Oriente, dove queste idee e queste pratiche sono nate e dove da millenni una tradizione ininterrotta ne ha creato tutte le necessarie premesse spirituali, lo yoga sia l’adeguata espressione e il metodo pienamente adatto a fondere insieme corpo e spirito fino a farne un’unità difficilmente contestabile, e creando una disposizione psicologica che permette intuizioni trascendenti la coscienza. La mentalità storica dell’India, ad esempio, non ha alcuna difficoltà di principio a fare un uso sensato di un concetto come quello di prana. L’Occidente invece, con la sua cattiva abitudine di voler credere, da un lato, e dall’altro, esercitando contemporaneamente la sua raffinata critica scientifica e filosofica, se cade dapprima nel trabocchetto della fede e ingoia a occhi chiusi concetti come prana, atman, chakra, samadhi eccetera, in breve, con la sua critica scientifica, inciampa già sul concetto di prana e di purusa. Così fin dal principio la scissione dello spirito occidentale rende impossibile un’adeguata realizzazione delle intenzioni dello yoga. O ne fa un fenomeno strettamente religioso o un training di tecnica mnemonica, ginnastica respiratoria, euritmia eccetera, nei quali non si trova traccia di quell’unità e interezza dell’essere, caratteristica dello yoga. L’indiano non può dimenticare né il corpo né lo spirito; l’europeo dimentica sempre o l’uno o l’altro. È vero che questo gli ha permesso di conquistare il mondo mentre l’indiano non l’ha fatto. L’indiano non soltanto conosce la sua natura; sa anche fino a che punto sia natura egli stesso. L’europeo invece ha una scienza della natura e stupisce per la sua ignoranza della propria natura, della natura in lui. 

- Serale
Si dice che lo yoghi sia capace di muovere le montagne, benché questo fatto sia difficilmente dimostrabile. Il suo potere si muove entro confini accettabili dall’ambiente circostante. L’europeo invece può far saltare in aria le montagne; la guerra mondiale [l’autore qui si riferisce alla Prima guerra mondiale - ndr] ci ha dato un amaro saggio di quanto egli è capace di fare quando il suo intelletto si dissocia dalla natura umana. Come europeo, non posso augurare all’europeo maggior “controllo”, maggiore potenza sulla natura in lui e intorno a lui. Sì, sono costretto a confessare a mia vergogna che devo le mie migliori intuizioni (alcune delle quali assai buone) all’aver sempre fatto il contrario di quel che dice lo yoga.
-------------------------------------------

Il mio atteggiamento critico di rifiuto nei confronti dello yoga non significa affatto che io non consideri questa conquista spirituale dell’Oriente una delle cose più grandi mai create dallo spirito umano.
Spero che dalla mia esposizione risulti con sufficiente chiarezza che la mia critica investe esclusivamente l’uso dello yoga da parte dell’occidentale.
In Occidente, lo sviluppo spirituale ha seguito vie del tutto diverse da quelle dell’Oriente, preparando un terreno oltremodo sfavorevole alla pratica dello yoga.
La civiltà occidentale ha appena mille anni e deve cominciare a liberarsi dalle sue barbariche unilateralità. Per far questo, occorre anzitutto una profonda comprensione della natura umana, che non si conquista opprimendo e dominando, e meno ancora imitando metodi sorti in condizioni psicologiche del tutto diverse.
L’Occidente produrrà nel corso dei secoli il suo proprio yoga, e questo sulla base creata dal cristianesimo.

Non ci può essere cure
senza amore.
Dove l’amore impera,
non c’è desiderio di potere
e dove il potere predomina,
manca l’amore.
Carl Gustav Jung