Monastero
della foresta delle canne di bambù
Orari
di meditazione comunitaria:
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mattino dalle ore 6,00 alle ore 6,30;
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ora media dalle 12,30 alle 13,00;
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serale dalle 22,00 alle 22,30.
PABLO
NERUDA
Pablo
Neruda, pseudonimo di Ricardo Eliécer Neftalí Reyes Basoalto (nata
a Parral il 12 luglio 1904 – morto a Santiago del Cile il 23
settembre del 1973, è stato un poeta, diplomatico e politico cileno,
considerato una delle più importanti figure della letteratura
latino-americana contemporanea.
Scelse
lo pseudonimo di Pablo Neruda, in onore dello scrittore e poeta
cecoslovacco Jan Neruda , e che in seguito gli fu riconosciuto anche
a livello legale. Definito da Gabriel Garcia Marquez "il più
grande poeta del XX secolo, in qualsiasi lingua" e considerato
da Harold Bloom tra gli scrittori più rappresentantivi del canone
occidentale, è stato insignito nel 1971 del Premio Nobel per la
letteratura.
Da
lunedì 14 a domenica 20 febbraio 2016.
“Ma
perchè chiedo silenzio... non crediate che io muoia
mi
accade tutto il contrario, mi accade che sto per vivere”
(Chiedo
silenzio) Pablo Neruda
RICORDI
Lunedì
14
–
mattina
Ricordi quando d' inverno giungemmo all'isola? Il mare verso di noi innalzava una coppa di freddo. Alle pareti i rampicanti sussurravano lasciando cadere foglie oscure al nostro passaggio. Anche tu eri una Piccola foglia che tremava sul mio petto. Il vento della vita ti pose lì.
–
ora media
Dapprima non ti vidi; non seppi che camminavi con me, finché le tue radici perforarono il mio petto, s'unirono ai fili del mio sangue, parlarono per la mia bocca, fiorirono con me. Così fu inavvertita la tua presenza, foglia o ramo invisibile e il Mio cuore d'improvviso si Popolò di frutti e di suoni.
–
serale
Abitasti la casa che t'attendeva oscura, e allora accendesti le lampade. Ricordi, amor mio, i nostri primi passi nell'isola? Le pietre grige ci riconobbero, le raffiche della pioggia, le grida del vento nell' ombra.
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Martedì
15
–
mattina
Ma il fuoco fu il nostro unico amico, vicino ad esso stringemmo con quattro braccia, nell'inverno, il dolce amore. Il fuoco vide crescere nudo il nostro amore fino a toccare stelle nascoste, e vide nascere e morire il dolore come una spada spezzata contro l'amore invincibile.
–
ora media
Ricordi, oh addormentata nella mia ombra, come da te cresceva il sonno, dal tuo petto nudo, aperto con le sue cupole gemelle, verso il mare, verso il vento dell'isola, e come io nel tuo sogno navigavo libero, nel mare e nel vento, legato e sommerso tuttavia all'azzurro volume della tua dolcezza?
–
serale
O dolce, dolce mia, mutò la primavera i muri dell'isola. Apparve un fiore come una goccia di sangue color d'arancia, poi i colori scaricarono tutto il loro peso puro. Il mare riconquistò la sua trasparenza, la notte su nel cielo mise in mostra i suoi grappoli, e ormai tutte le cose sussurrarono il nostro nome d'amore; pietra a pietra dissero il nostro nome e il nostro bacio.
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Mercoledì
16
–
mattina
L'isola di pietra e di muschio risuonò nel segreto delle sue grotte come nella tua bocca il canto, e il fiore che nasceva tra gli interstizi della pietra con la sua sillaba segreta disse mentre passavi il tuo nome di pianta bruciante,
–
ora media
e la scoscesa roccia innalzata come il muro del mondo riconobbe il mio canto, beneamata, e tutte le cose dissero il tuo amore, il mio amore, amata, perché la terra, il tempo, il mare, l'isola, la vita, la marea, il germe che dischiude le sue labbra nella terra, il fiore divoratore, il movimento della primavera, tutto ci riconosce.
–
serale
Il nostro amore è nato fuori delle pareti, nel vento, nella notte, nella terra, e per questo l'argilla e la corolla, il fango e le radici sanno come ti chiami, e sanno che la mia bocca si unì alla tua
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Giovedì
17
–
mattina
perché nella terra ci seminarono insieme solo senza che noi lo sapessimo, e che cresciamo insieme e insieme fioriamo, e per questo quando passiamo il tuo nome è nei petali della rosa che cresce nella pietra, il mio nome È nelle grotte.
–
ora media
Tutti lo sanno, non abbiamo segreti, siamo cresciuti insieme, ma non lo sapevamo.
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serale
Il mare conosce il nostro amore, le pietre dell'altura rocciosa sanno che i nostri baci fiorirono con purezza infinita, come una bocca scarlatta albeggia nei loro interstizi: così conoscono il nostro amore e il bacio che uniscono la tua bocca e la mia in un fiore eterno.
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Venerdì
18
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mattina
quando le foglie non sapevano che tu eri una foglia, quando le radici non sapevano che tu mi cercavi nel mio petto.
– ora
media
Amore, amore, la primavera ci offre il cielo, ma la terra oscura È il nostro nome, il nostro amore appartiene a tutto il tempo e alla terra.
–
serale
Amandoci, il mio braccio sotto il tuo collo d'arena, aspetteremo come cambiano la terra e il tempo nell'isola, come cadono le foglie dei rampicanti taciturni , come se ne va l'autunno dalla finestra rotta.
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Sabato
19
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mattina
Ma noi stiamo attendendo il nostro amico, il nostro amico dagli occhi rossi, il fuoco, quando di nuovo il vento scuoterà le frontiere dell'isola e disconoscerà il nome di tutti,
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ora media
l'inverno ci cercherà, amor mio, sempre, ci cercherà, perché lo conosciamo, perché non lo temiamo, perché abbiamo con noi il fuoco per sempre.
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serale
Abbiamo la terra con noi, per sempre, la primavera con noi, per sempre, e quando si staccherà dai rampicanti una foglia, tu sai amor mio che nome sta scritto su quella foglia,
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Domenica
20
–
mattina
un nome che è il tuo ed è il mio, i nostri nomi d'amore, un solo essere la freccia che trapassò l'inverno, l'amore invincibile, il fuoco dei giorni, una foglia che mi cadde sul petto, una foglia dell'albero della vita che fece nido e cantò, che mise radici che diede fiori e frutti.
– ora
media
Così vedi, amor mio, come vado per l'isola, per il mondo, sicuro in mezzo alla primavera, pazzo di luce nel freddo, camminando tranquillo nel fuoco, sollevando il tuo peso di petali tra le mie braccia,
–
serale
come se mai avessi camminato se non con te, anima mia, come se non sapessi camminare se non con te, come se non sapessi cantare
se
non quando tu canti.