L'Annuncio … secondo Marco
Premessa:
La
prima parte
del seguente scritto,
introduce alcune caratteristiche salienti del Vangelo secondo
Marco, poi segue il testo vero e proprio (seconda
parte)
che è una proposta di lettura forse non troppo scorrevole, in quanto sono
state conservate nella tradizione, alcune parole dal greco poco in uso in lingua italiana, del
tipo “ci
fu Giovanni l'immergente” (il battezzatore).
Questa
impostazione richiederà di soffermarsi con un po' più di attenzione
alle singole parole e versetti.
I
tesori racchiusi nella rivelazione di queste scritture, segno
dell'Amore personale di Dio per tutte le sue creature, colmerà
certamente il cuore con illuminazioni e verità.
Anche se nelle versioni tradizionali del Nuovo testamento il vangelo secondo Marco è posto subito dopo quello secondo Matteo, dal secolo scorso si è formata la chiara coscienza che Marco in realtà cronologicamente è il primo vangelo scritto, non il secondo.
Quello di Marco viene ritenuto oggi come il più antico dei vangeli. Marco è quindi colui che ha coniato anche un genere letterario nuovo, quello del vangelo scritto.
Negli scritti più antichi del Nuovo Testamento, come sono le lettere di Paolo, il termine “euagghelion” (vangelo) esprime un annunzio che riguarda Gesù stesso ovviamente, ma che verte sui momenti ultimi e supremi, della sua esistenza: la morte e la resurrezione.
Marco e dietro di lui Matteo e Luca, fornisce un resoconto stilizzato della vita pubblica di Gesù, proprio secondo lo schema che è presente in quella predica di Pietro, nel capitolo 10 degli Atti degli Apostoli, in casa di Cornelio, dove si sintetizza tutto l'itinerario terreno di Gesù, a partire dalla Galilea fino alla Giudea, dove morì e resuscitò.
Struttura del Vangelo secondo Marco
PRIMA SEZIONE
L'introduzione consiste nella presentazione del Battista e nel battesimo di Gesù.
Uno è al capitolo 1, nella sinagoga di Cafarnao, quando l'indemoniato si rivolge a Gesù: “Che c'entri tu con noi, Gesù Nazareno?” Gesù lo esorcizza e al verso 27 si dice: “Tutti furono presi da timore al punto che si chiedevano: chi è mai questo? Una dottrina nuova insegnata con autorità”.
Ma ecco l'interrogativo: “Chi è mai questo?” Quindi l'entrata del protagonista suscita, come minimo, una curiosità, una curiosità molto forte, visto ciò che si è verificato.
L'identità di Gesù viene adombrata, ma come problema, nella figura del seminatore (prima identificazione del personaggio Gesù), nella parabola omonima del capitolo 4,3-9. “Ascoltate, ecco uscì il seminatore a seminare”.
Questo viene interpretato in rapporto a Gesù. Alla fine dello stesso capitolo c'è un altro interrogativo, il miracolo della tempesta sedata. Il verso 41 dice (sono i discepoli che si interrogano l'un l'altro): “Chi è dunque costui al quale anche il vento e il mare ubbidiscono?” Poi abbiamo ancora, al capitolo 6, Gesù a Nazareth, l'interrogativo dei compaesani: “Donde gli vengono queste cose? Che sapienza è mai questa? E questi prodigi? Non è costui il carpentiere?”
E' questo interrogativo sulla identità di Gesù che occupa questa prima sezione.
SECONDA SEZIONE
Scoperta dell’identità di Gesù, Gesù Messia, Figlio dell'Uomo e Figlio di Dio.
Una seconda sezione va dal capitolo 6,14 al capitolo 10,52; ed è la sezione centrale in cui la identità di Gesù viene allo scoperto. A partire di 6,14 si danno alcune definizioni di Gesù: “Il re Erode, sentì parlare di Gesù, poiché intanto il suo nome era diventato famoso. Si diceva: Giovanni Battista è risuscitato dai morti. Altri dicevano: è Elia.
Altri dicevano ancora: è un profeta, è come uno dei profeti”.
Questi erano i primi tentativi, che poi vengono ripresi da Pietro nel capitolo 8 a Cesarea di Filippo in risposta alla domanda di Gesù: “Chi dice la gente che io sia?”, ed ecco di nuovo queste varie sentenze. “Ma voi chi dite che io sia?” Qui entriamo nella sezione centrale della parte mediana del vangelo, quella in cui viene rivelata l'identità del protagonista. Va dal capitolo 8,27 al capitolo 9,13.
In
10, 45 si dice che
il
Figlio dell'Uomo è venuto non per essere servito
ma
per servire e dare la sua vita
in
riscatto del mondo
(seconda
identificazione del personaggio Gesù)
Questa seconda identificazione di Gesù è quella a cui Marco tiene di più, soprattutto perché questa è una definizione che Gesù da di sé stesso. Prima Gesù non si definisce mai da solo come Cristo o come Messia.
La terza definizione si trova nell'episodio che segue all'inizio del capitolo 9 cioè nella Trasfigurazione. C'é questa voce dal cielo: “Si formò una nube che li avvolse nell'ombra e uscì una voce dalla nube: Questi è il mio figlio prediletto, ascoltatelo!”
TERZA SEZIONE
Il ministero di Gesù a Gerusalemme; l’affermazione- del centurione ed il mistero dell'incomprensione, prima della resurrezione
Abbiamo alcune controversie con i farisei, tra cui il celebre detto: “Date a Cesare quel che è di Cesare etc., con il discorso escatologico del capitolo 13 (questa è una vera unità letteraria in sé conclusa) e il lungo racconto della passione, capitoli 14 e 15, con la finale del capitolo 15, cioè con il centurione che ai piedi della croce confessa l'identità di Gesù, come Figlio di Dio.
Questo ci da modo di dire una parola su una caratteristica tematica del vangelo di Marco, cioè il paradosso esistente tra rivelazione e incomprensione, perche questa confessione di fede del centurione è la confessione di fede di un estraneo.
I discepoli di Gesù mai hanno fatto una confessione di fede nella quale finalmente Gesù potessi riconoscersi. Mai! in Marco viene fatto un tentativo continuo di rivelare l'identità di Gesù.
Εύαγγελίου ΚΑΤΑ ΜΑΡΚΟΝ
(Vangelo secondo Marco)
Predicazione di Giovanni, 1,1-15
2. Come è scritto in Isaia il profeta
“Ecco,
invio il mio angelo davanti a te,
egli
preparerà la tua strada.
3. Voce di uno che grida nel deserto:
preparate
la strada del Signore,
rendete
diritti i suoi sentieri”
(Is
40,3; Gv 1,23):
4.
Ci fu Giovanni l’immergente
(il
battezzatore)
nel deserto, egli annunciava un’immersione
di conversione per la remissione delle colpe.
6.
Giovanni era vestito di peli di cammello con una cintura di pelle
intorno ai fianchi e mangiava cavallette e miele selvatico;
7.
e annunciava dicendo queste cose: “dopo
di me viene uno più potente”
L'immersione di Gesù – il Battesimo
8.
Io vi ho immerso (battezzato)
in acqua, egli vi immergerà nello Spirito Santo.
9.
In quei giorni Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu immerso
(battezzato)
da Giovanni nel (fiume)
Giordano.
10. e, uscendo dall’acqua subito vide aprirsi i cieli e lo Spirito, come una colomba, discendere su di sé.
11. e ci fu una voce dai cieli: “Tu sei il figlio mio, l’amato, in te mi sono compiaciuto”.
La prova di Gesù nel deserto
12.
E subito
lo Spirito lo sospinse nel deserto.
13. Restò nel deserto 40 giorni tentato da Satana; ed era con le fiere, gli angeli lo servivano.
Inizio del ministero di Gesù in Galilea, da 1,14 a 7,23
14.
Dopo che Giovanni fu (il
battezzatore)
arrestato, Gesù andò in Galilea ad annunciare la buona
notizia
di Dio,
15.
e diceva: “il
tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi
(purificatevi
dalle colpe) e
credete nella buona notizia (al
Vangelo)”.
Chiamata
di Simone e Andrea, di Giacomo e Giovanni.
16.
Camminando lungo il mare della Galilea (lago),
vide Simone e Andrea, fratello di Simone, che gettavano il giacchio
(antica rete da pesca
di forma circolare),
infatti pescatori.
17.
Gesù disse loro: "venite
dietro di me, vi farò diventare
pescatori di uomini".
pescatori di uomini".
18.
Subito, lasciarono le reti da pesca lo seguirono.
19.
Procedendo un po’ oltre, vide Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo
fratello, che erano sulla barca a riparare le reti.
20.
D’un tratto li chiamò. Essi, lasciato loro padre Zebedèo sulla
barca con gli operai, andarono dietro a lui.
Guarigione
di un indemoniato a Cafarnao
21.
Entrarono a Cafàrnao di sabato e subito nella sinagoga, li (Gesù)
si
mise ad insegnare.
22.
(i presenti)
si stupivano per il suo insegnamento, egli infatti insegnava loro
come uno che ha autorità (con
potenza) e
non come gli scribi.
23.
Vi era nella sinagoga un uomo
(posseduto) con uno
spirito impuro, il quale ad un tratto mise a gridare,
24.
dicendo: "Che cosa hai a che fare tu con noi, Gesù Nazareno?
Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio".
25.
Gesù lo rimprovero’ dicendo: "Taci, ed esci da lui".
26.
Lo spirito impuro (immondo),
con un’improvvisa convulsione e con un urlo, uscì da lui.
27.
Tutti furono stupefatti e si chiedevano a vicenda: "Cosa è
questo? Una dottrina nuova data con autorità (potere).
Comanda anche agli spiriti impuri che gli obbediscono!".
28.
La sua fama (di Gesù)
si
diffuse ovunque per tutta la regione della Galilea.
Guarigioni
di infermi
29.
E subito, usciti dalla sinagoga, andarono nella casa di
Simone e
Andrea con Giacomo e Giovanni.
30.
La suocera di Simone giaceva con la febbre alta, subito
parlano a lui
(a Gesù) di lei.
31.
Essendosi avvicinato a lei le prese la mano e la fece
alzare. La
febbre la lasciò ed ella si mise a servirli.
32.
Fattasi sera, dopo il tramonto del sole, portavano (a Gesù) tutti i
malati e gli indemoniati.
33.
Tutta la città si era raccolta davanti alla porta.
34.
Guarì molti malati che avevano varie malattie e cacciò molti demoni
e a questi non permetteva di parlare perché lo conoscevano.
Predicazione
itinerante
35.
Essendosi alzato al
mattino presto, quando era ancora buio, (Gesù) uscì e andò in un
luogo deserto e là pregava.
36.
Simone e quelli che erano con lui si misero alla sua ricerca,
37.
trovatolo gli dicono: “tutti ti cercano!”.
38.
(Gesù) dice loro: “Andiamo altrove, per i villaggi vicini, perché
anche lì possa portare l’annuncio;
per questo infatti sono venuto!”.
39.
E andò portando l’annuncio
(predicando) nelle sinagoghe di tutta la Galilea e scacciando i
demoni.
Guarigione
di un lebbroso
40.
Viene da lui un lebbroso cadendo in ginocchio gli disse: “se vuoi
puoi purificarmi”.
41.
(Gesù) Ne ebbe compassione, e distesa la mano lo toccò e gli disse:
“Lo voglio, sii purificato”.
42.
E subito la lebbra si allontanò da lui e fu purificato.
43.
Lo fece andare via e ammonendolo severamente,
44.
gli disse: “ guarda di non dire nulla a nessuno, ma va tu stesso a
mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione ciò che ha
prescritto Mosè come testimonianza per loro”.
45.
Egli allora essendo uscito (invece) cominciò a divulgare molto la
parola
(il
fatto della guarigione), così che (Gesù) non poteva più entrare
liberamente in città, ma ne restava fuori in luoghi deserti e
venivano (comunque) a lui da ogni parte.
Cap.
2,1-28
Guarigione
di un paralitico
2,1.
Dopo alcuni giorni, rientrato nuovamente a Cafarnao, si venne a
sapere che era in casa.
2,2.
(In quella casa) Si
riunirono in molti al punto che non c’era più spazio neppure
presso la porta.
2,3.
Sostenuto da quattro persone portarono da Lui un paralitico.
2,4.
Non potendosi avvicinare a causa della folla aprirono un punto del
tetto (in
corrispondenza della stanza dove si trovava Gesù) e
da li calarono il lettuccio dove giaceva il paralitico.
2,5.
Gesù, vedendo la loro fede disse al paralitico: “Figlio,
ti sono rimessi i tuoi peccati ”.
2,6.
C’erano alcuni scribi (coloro
che nell’antichità si occupavano di scrivere, di tenere la
contabilità, ecc.)
seduti lì e riflettevano in cuor loro:
2,7.
Di cosa parla costui? Bestemmia! Chi può rimettere i peccati se non
Dio solo?
2,8.
Subito Gesù avendo conosciuto nel suo spirito ciò che ragionavano
tra di loro, gli dice: “Perché
ragionate su queste cose nei vostri cuori?
2,9.
Cos’è più facile, dire al paralitico: “Sono
rimessi i tuoi peccati”,
oppure dire: alzati
prendi il tuo lettuccio e cammina.
2,10.
Allora, sappiate che il Figlio dell’uomo (locuzione
che pone l’attenzione sul fatto che Gesù sia anche un essere umano
oltre che Dio) ha
il potere di rimettere i peccati sulla terra; dice al paralitico:
2,11.
Dico a te, alzati, prendi il tuo lettuccio e va a casa tua.
2,12.
E (l’ex paralitico)
si alzò, subito prese il lettuccio e uscì davanti a tutti; così
furono tutti meravigliati e glorificavano Dio dicendo: “mai
abbiamo visto queste cose! ”
Gesù
chiama Levi (che
sarà Matteo l’apostolo)
2,13.
E uscì di nuovo presso il mare (lago
di Tiberiade),
tutta la folla veniva a lui; ed egli insegnava loro.
2,14.
Passando vide Levi, figlio di Alfeo, che stava seduto al banco delle
imposte, e gli disse: “Seguimi
”;
egli si alzò e lo seguì.
2,15.
E avvenne che mentre (Gesù)
era
a tavola a casa di lui (di
Levi),
anche molti pubblicani (esattori
delle tasse) e
peccatori erano seduti a mensa con Gesù e i suoi discepoli; infatti
erano molti quelli che lo seguivano.
2,16.
Gli scribi e i Farisei (Setta
religiosa del mondo giudaico antico, predicavano il rigore morale e
lo zelo religioso),
vedendo che (Gesù)
mangiava
con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: “perché
mangia con i pubblicani e i peccatori? ”
2,17.
Gesù, avendo udito, disse loro: “i
sani non hanno bisogno del medico, ma i malati; non sono venuto a
chiamare i giusti, ma i peccatori ”.
Chiarimenti
sul digiuno
2,18.
(In quel tempo)
I discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno.
Allora alcuni vengono e gli chiedono: “perché
i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre
invece i tuoi non digiunano?”
2,19.
Gesù disse loro: “non
possono, i figli della camera nuziale (gli
invitati a nozze),
digiunare nel tempo in cui lo sposo è con loro”.
2,20.
Poi, verranno i giorni in cui sarà loro tolto lo sposo; allora in
quel giorno essi digiuneranno.
2,21.
Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza sopra un vestito vecchio,
altrimenti il nuovo rattoppo strappa quello vecchio e lo squarcio
diventa peggiore di prima.
2,22.
Nessuno mette il vino nuovo in otri vecchie, altrimenti il vino
romperà gli otri, e così si perderà il vino e gli otri.
Cogliere
le spighe di grano di sabato
2,23.
Avvenne che lui (Gesù)
di
sabato passava attraverso le messi e che i suoi discepoli camminando
cominciarono a cogliere le spighe.
2,24.
I farisei gli dicevano (a
Gesù):
“Guarda,
perché fanno di sabato ciò che non è permesso? ”
2,25.
E (Gesù) dice
a loro: “Non
avete mai letto cosa fece Davide quando si trovò nella necessità e
lui con i suoi compagni ebbero fame?
2,26.
Come
entrò nella casa di Dio al tempo del sommo sacerdote Abiatar e
mangiò i pani della presentazione
(dell’offerta, i pani
sacri) che
non è permesso mangiare se non ai sommi sacerdoti, e ne diede pure
ai suoi compagni! ”
2,27.
E diceva loro (Gesù):
“il
sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato!
2,28.
Pertanto
il Figlio dell’uomo è padrone anche del sabato”.
Capitolo
3
Guarigione di un uomo
dalla mano inaridita
(rif. Mt
12,9-14 e Lc 6,6-11)
1Entrò
di nuovo nella sinagoga. C’era un uomo che aveva una mano
inaridita, 2e
lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato per poi
accusarlo. 3Egli
disse all’uomo che aveva la mano inaridita: «Mettiti nel mezzo!».
4Poi
domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare il bene o il
male, salvare una vita o toglierla?». 5
(Lc
14,4) Ma
essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione,
rattristato per la durezza dei loro cuori, disse a quell’uomo:
«Stendi la mano!». La stese e la sua mano fu risanata. 6E
i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro
di lui per farlo morire.
Note:
[Mc
3,6] Gli erodiani,
piuttosto che funzionari propriamente detti, erano giudei sostenitori
politici della dinastia di Erode Antipa, tetrarca di Galilea (cf. Lc
3,1+), e influenti su di
lui (cf. Mt 22,16+).
Le folle al seguito
di Gesù (rif.
Mt 12,15-16)
7
(Lc
6,17-19 e Mt 4,25) Gesù
intanto si ritirò presso il mare con i suoi discepoli e lo seguì
molta folla dalla Galilea. 8Dalla
Giudea e da Gerusalemme e dall’Idumea e dalla Transgiordania e
dalle parti di Tiro e Sidone una gran folla, sentendo ciò che
faceva, si recò da lui. 9Allora
egli pregò i suoi discepoli che gli mettessero a disposizione una
barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. 10
(Mc
5,30) Infatti
ne aveva guariti molti, così che quanti avevano qualche male gli si
gettavano addosso per toccarlo.
11
(Mt
8,29 e Lc 4,41) Gli
spiriti immondi, quando lo vedevano, gli si gettavano ai piedi
gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». 12
(Mc
1,34) Ma
egli li sgridava severamente perché non lo manifestassero.
Note:
[Mc 3,7-8] Punteggiatura
incerta. Si può legare «dalla Giudea... e Sidone» a ciò che
precede o a ciò che segue.
Istituzione dei
Dodici (rif.
Mt 10,1-4 e Lc 6,12,16)
13Salì
poi sul monte, chiamò a sé quelli che egli volle ed essi andarono
da lui. 14Ne
costituì Dodici che stessero con lui 15(Mc
6,7) e
anche per mandarli a predicare e perché avessero il potere di
scacciare i demòni.
16(Mt
16,18 e Gv 1,42) Costituì
dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro; 17(Lc
9,54) poi
Giacomo di Zebedèo e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il
nome di Boanèrghes, cioè figli del tuono; 18e
Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo di Alfeo,
Taddeo, Simone il Cananèo 19e
Giuda Iscariota, quello che poi lo tradì.
Note:
[Mc 3,14] Ne
costituì Dodici: i nuovi
capi del popolo eletto devono essere dodici, come le tribù
d’Israele. Questa cifra verrà ristabilita dopo la defezione di
Giuda (At 1,26),
per essere eternamente conservata in cielo (Mt
19,28p, Ap
21,12-14+).
[Mc 3,19] Qui
Mc omette il discorso riferito da Mt
5-7 e Lc
6,20-49, forse come meno
necessario per i suoi destinatari, più preoccupati dell’opera e
della persona di Gesù che dei dettagli del suo insegnamento sulla
legge giudaica.
Passi dei parenti di
Gesù
20(Mc
2,2 e Mc 6,31) Entrò
in una casa e si radunò di nuovo attorno a lui molta folla, al punto
che non potevano neppure prendere cibo. 21
(Gv
7,5 e Gv 10,20) Allora
i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; poiché
dicevano: «È fuori di sé».
Note:
[Mc 3,21] poiché
dicevano: si può anche
tradurre «poiché si diceva (loro)».
Calunnie degli scribi
(rif. Mt 12,24-32 e Lc 11,15-23 e Lc 12,10)
22Ma
gli scribi, che erano discesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è
posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del principe
dei demòni». 23Ma
egli, chiamatili, diceva loro in parabole: «Come può satana
scacciare satana? 24Se
un regno è diviso in se stesso, quel regno non può reggersi; 25se
una casa è divisa in se stessa, quella casa non può reggersi.
26Alla
stessa maniera, se satana si ribella contro se stesso ed è diviso,
non può resistere, ma sta per finire. 27Nessuno
può entrare nella casa di un uomo forte e rapire le sue cose se
prima non avrà legato l’uomo forte; allora ne saccheggerà la
casa. 28In
verità vi dico: tutti i peccati saranno perdonati ai figli degli
uomini e anche tutte le bestemmie che diranno; 29ma
chi avrà bestemmiato contro lo Spirito santo, non avrà perdono in
eterno: sarà reo di colpa eterna». 30Poiché
dicevano: «È posseduto da uno spirito immondo».
Note:
[Mc 3,30] Attribuire
al demonio ciò che è opera dello Spirito santo, significa
rifiutarsi alla luce della grazia divina e al perdono che ne
proviene. Un simile atteggiamento colloca per necessaria conseguenza
al di fuori della salvezza. Ma la grazia può cambiare questo
atteggiamento; diventa allora possibile un ritorno alla salvezza (cf.
la nota di Mc 1,23).
I veri parenti di
Gesù (rif.
Mt 12,46-50 e Lc 8,19-21)
31Giunsero
sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, lo mandarono a chiamare.
32Tutto
attorno era seduta la folla e gli dissero: «Ecco tua madre, i tuoi
fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano». 33Ma
egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?».
34Girando
lo sguardo su quelli che gli stavano seduti attorno, disse: «Ecco
mia madre e i miei fratelli! 35Chi
compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre».