Cerca nel blog

Iscriviti alla nostra Newsletter:

Iscriviti alla nostra Newsletter per essere sempre aggiornato:

Meditazione comunitaria - Da lunedi' 22 dicembre a domenica 28 dicembre


Monastero della foresta delle canne di bambù

Orari di meditazione comunitaria:

- mattino dalle ore 6,00 alle ore 6,30;
- ora media dalle 12,30 alle 13,00;
- serale dalle 22,00 alle 22,30.

Da lunedì 22 dicembre a domenica 28 dicembre.
Settimana dalla tradizione cristiana

Lunedì 22 – mattina

Il Dio demiurgo (l’Artefice e Regolatore) dell’universo che esiste al di là di ogni essenza e di ogni pensiero umano, nella sua bontà e bellezza infinita ha creato il genere umano secondo la sua propria immagine, mediante il suo proprio Verbo, il nostro Salvatore Gesù Cristo”.
“…secondo la sua propria immagine, ha un significato estremamente concreto e preciso: indica il Figlio stesso di Dio in
quanto riproduce esattamente il Padre.

Sant’Atanasio Vescovo e dottore della Chiesa
Dal trattato contro i Gentili
(circa 295 d.C.- 373 d.C.)

Lunedì 22 – ora media

La costruzione del mondo e la creazione dell’universo molti l’hanno intesa in maniera diversa e ciascuno l’ha definita a suo piacimento.
Alcuni affermano che l’universo è venuto all’esistenza spontaneamente e per caso. Tali sono gli epicurei, i quali immaginano che nel mondo non vi sia la provvidenza facendo delle affermazioni direttamente contrarie a quanto chiaramente appare.
Infatti, se tutto è venuto all'esistenza spontaneamente e senza provvidenza, come essi dicono, tutti gli esseri dovrebbero essere assolutamente simili e senza differenza.
Infatti, come in un unico corpo tutti gli esseri dovrebbero essere o sole o luna e negli uomini tutto il corpo dovrebbe essere mano, occhio o piede. Ma non è così; e noi vediamo da una parte il sole e da un'altra parte la luna o la terra, e allo stesso modo nei corpi umani vediamo da una parte il piede e da un'altra la mano o la testa.
Orbene, tale ordine indica che quegli esseri non sono venuti all'esistenza per caso e dimostra che all'origine della loro esistenza c'è una causa, a partire dalla quale si può conoscere Dio che ha ordinato e creato l'universo.

Sant’Atanasio Vescovo e dottore della Chiesa

Lunedì 22 – serale

Altri, tra i quali era anche Platone che è grande tra i Greci, spiegano che Dio ha creato l'universo da una materia preesistente e increata.
Secondo loro Dio non potrebbe fare nulla se non esistesse prima la materia, come deve esistere in precedenza il legno perché un artigiano lo possa lavorare. Ma non sanno che con queste affermazioni attribuiscono a Dio la debolezza.
Infatti, se non é egli stesso causa della materia, ma si limita a fare le cose con materia preesistente si scopre che é debole, non potendo creare, senza la materia, alcuna delle cose che esistono.
Come é certamente segno di debolezza per l'attività il non poter fabbricare nessun oggetto necessario senza il legname.
Se per ipotesi non esistesse la materia, Dio non potrebbe fare nulla. Ma come si può ancore definire creatore e ordinatore se la sua facoltà di creare dipende da un altro essere, cioè dalla materia?
Se le cose stanno così, se lavora una materia preesistente senza essere causa egli stesso della materia, Dio sarà secondo loro un semplice artefice e non il creatore che da l'essere.
Non si può affatto dire creatore, se non crea la materia, dalla quale sono venuti all'esistenza gli esseri creati.

Sant’Atanasio Vescovo e dottore della Chiesa
Martedì 23 – mattina

"Tutto è venuto all'esistenza per mezzo di lui e senza di lui nulla è venuto all'esistenza" (Vangelo secondo Giovanni 1,3).

Gesù insegna che il mondo non è venuto all'esistenza spontaneamente, perché è ordinato da una provvidenza, né da materia preesistente perché Dio non è debole; ma che dal nulla, è senza che prima esistessero in alcun modo, Dio ha portato all'esistenza tutte le cose mediante il Verbo come dice Mosè: "All'inizio Dio fece il cielo e la terra" (Genesi 1,1), e ancora San Paolo dice: "Per fede sappiamo che i mondi furono formati dalla parola di Dio, si che le cose visibili sono venute all'esistenza da ciò che non si vede" (lettera agli Ebrei 11,3).
Sant’Atanasio Vescovo e dottore della Chiesa


Martedì 23 – ora media

Quando una figura disegnata su legno è stata cancellata da macchie provenienti dall’esterno, per poter restaurare l’immagine della stessa materia occorre che si presenti colui che era stato raffigurato, e si deve alla sua figura se non si elimina la materia in cui era stato raffigurato, ma si modella ancora in essa il suo ritratto.
Allo stesso modo il santissimo Figlio del Padre, che è l’immagine del Padre, è venuto nelle nostre regioni per restaurare l’uomo creato a sua immagine.
Sono venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto”. (Lc 19,10; cf. Lc 15,3-6).
Perciò anche ai Giudei diceva: “Se non si rinasce …”, non indicando, come essi pensano, la nascita dalla donna, ma riferendosi alla rigenerazione e restaurazione dell’anima nella sua conformità all’immagine.
Poiché dominavano sulla terra la follia degli idoli e l’empietà, e la conoscenza di Dio era nascosta.

Sant’Atanasio Vescovo e dottore della Chiesa
Martedì 23 – serale

La genealogia di Cristo (riportata nel Vangelo) sembra scritta apposta per mettere in luce il posto della verginità di Maria nella storia della salvezza. Per quarantadue volte si ripete il nome di un uomo che genera un altro uomo: “Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe …”. Nessuna donna vi compare, se non incidentalmente, a rappresentare il peccato: Tamar, la prostituta, Betsabea, l’adultera.
Come se la generazione dei figli fosse una faccenda solo di uomini.
Ma ecco che arriviamo alla fine e tutto cambia: “Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo(Mt 1,16).
Dalla quale”, non dal quale, o dai quali. La catena s’interrompe, la donna che non era nulla, ora è tutto.
Quale rivoluzione anche nella storia della condizione femminile!

Fra Raniero Cantalamessa, ofmcap
Mercoledì 24 – mattina

L’umanità è come un fiume o un canale che arriva ad una chiusa e riparte da essa a un livello più alto.
E’ ciò che Ireneo (padre della Chiesa antica) chiama “ricapitolazione”; cioè un riprendere le cose dal principio per portarle al loro compimento: “Come il primo Adamo fu plasmato dalla vergine terra non ancora arata e seminata, così il nuovo Adamo è plasmato dalla vergine Maria(Cf. IRENEO, Adversus haereses, III, 21,10).
Fra Raniero Cantalamessa, ofmcap

Mercoledì 24 – ora media

La conversione consiste nel passare dall’atteggiamento di chi crede di aver fatto un dono, un sacrificio, all’atteggiamento, tutto diverso, di chi si accorge di aver ricevuto un dono e deve mettersi anzitutto a ringraziare.
Fra Raniero Cantalamessa, ofmcap

Mercoledì 24 – serale

Tanto tempo fa i profeti preannunciarono il miracolo della Vergine e la nascita del Messia da lei, dicendo: “Ecco, la Vergine concepirà e partorirà un figlio, e lo chiameranno con il nome di Emanuele, che tradotto significa: Dio con noi(Is 7,14 e Mt 1,23).

Sant’Atanasio Vescovo e dottore della Chiesa


Natale



Giovedì 25 – mattina

Si rallegrino i cieli ed esulti la terra(Sal 95,11) per il dono di colui che è celeste e che si è fatto terreno incarnandosi (cfr. 1 Cor 15,47).
Cristo è incarnato esultate di gioia per le vostre speranze!
Di nuovo la tenebra si dissolve, di nuovo si leva la luce (cfr. Gen 1,3-4), di nuovo Israele è illuminato dalla colonna di luce (cfr. Es 13,21).
Le cose antiche sono trascorse, ecco, tutto è divenuto nuovo” (cfr. 2 Cor 5,17).
Gregorio Nazanzieno (330 – 390)
Vescovo, padre e dottore della Chiesa
Omelie sulla natività

Giovedì 25 – ora media

La lettera vien meno, lo Spirito ha il sopravvento, le ombre si dileguano, subentra la verità.
Il mondo superno deve essere compiuto, “popoli tutti battete le mani(Mt 3,3). Giovanni (il battezzatore) gridi: “preparate la via del Signore(Mt 3,3). Io proclamerò a gran voce la forza di questa giornata: colui che è senza carne diventa carne, il Logos si fa concreto, colui che è invisibile diventa visibile, colui che è intoccabile viene toccato, colui che è fuori del tempo prende inizio, il Figlio di Dio diventa figlio dell’uomo, “Gesù Cristo, ieri e oggi, il medesimo e per i secoli(Eb 13,18).

Gregorio Nazanzieno

Giovedì 25 – serale

Quella di ora è la festa della Teofania, o della Natività (*).
Dio si è mostrato agli uomini per mezzo della sua Natività: da una parte egli è ed è sempre e proviene da colui che è sempre, al di sopra di ogni causa e di ogni ragione.
Il nome di teofania si usa perché egli si è manifestato, quello di Natività perché egli è nato.

(*) Agli inizi del cristianesimo le due feste della Nascita e dell’epifania del Signore costituivano un’unica festa, che cadeva il 6 gennaio. Successivamente – e Gregorio ne è una testimonianza -, la natività fu spostata al 25 dicembre, data della festa pagana del sole, e la epifania rimase il 6 gennaio.

Gregorio Nazanzieno


Venerdì 26 – mattina

Dio possiede e racchiude in sé tutto l’essere, che non ha avuto principio e non è destinato a finire, un mare di essere, se così si può dire, infinito e illimitato, che oltrepassa ogni idea di tempo e di natura.

(Questo brano è un chiaro esempio della presenza del pensiero platonico e neoplatonico in Gregorio di Nazianzio. Platone, prima in Tim. 37d, in seguito Plotino in ENN. III,7,1; 7,3-4, avevano affermato che la sostanza divina è caratterizzata dall’eternità).

Gregorio Nazanzieno

Venerdì 26 – ora media

(Dio) in quanto non è comprensibile, suscita la nostra meraviglia e, con la meraviglia, un sempre maggiore desiderio (1); poiché lo desideriamo ci purifica, poiché ci purifica ci rende anche divini.
Se così noi diventiamo, allora ecco che egli si unisce a noi, perché noi siamo divenuti a lui affini: il mio discorso osa affermare una cosa davvero audace! Dio si unisce agli dèi (2) e si fa conoscere da loro.

(1) Il desiderio di raggiungere Dio è il motivo che induce l’uomo
a purificarsi e a contemplare Dio per farsi simile a lui.

(2) Cfr. Sal 81,1.6. Gregorio, interpretando il versetto del salmo,
con dèi intende riferirsi agli uomini che con la purificazione
si rendono simili a Dio.
Gregorio Nazanzieno

Venerdì 26 – serale

Dio era sempre, è e sarà, o meglio, è sempre. Infatti l’”era” e il “sarà” indicano dei frammenti di tempo, in rapporto a noi, e della natura transuente, mentre Dio è sempre, e proprio questo è il nome che da a se stesso mentre dà l’oracolo a Mosè sulla montagna (sul monte Sinai cf. Es 3,14).
Gregorio Nazanzieno
Sabato 27 – mattina

E’ difficile comprendere Dio, ma è impossibile esprimerlo.
Ma se esprimersi è impossibile, comprendere Dio è ancora più impossibile.
Gregorio Nazanzieno

Sabato 27 – ora media

E’ solo nella preghiera che possiamo comunicare gli uni con gli altri al livello più profondo del nostro essere.
Dietro tutte le parole e i gesti, dietro tutti i pensieri e i sentimenti, c’è un centro interiore di preghiera in cui possiamo incontrarci gli uni con gli altri alla presenza di Dio.
Questo centro interiore è la sorgente vera di tutta la vita, l’attività e l’amore. Se potessimo imparare a vivere a partire da quel centro, vivremmo nel cuore della vita e tutto il nostro essere verrebbe mosso dall’amore. Solo qui tutti i conflitti di questa vita possono essere risolti e possiamo sperimentare un amore che è al di là del tempo e dei mutamenti”.

Bede Griffiths, 1906-1993; Monaco camaldolese e sannyasi
Leader nello sviluppo del dialogo tra il cristianesimo e l’induismo.

Sabato 27 – serale
Da molto tempo avevo familiarità con la tradizione mistica d’Occidente, ma sentivo il bisogno di qualcosa che solo l’Oriente mi poteva dare: soprattutto il senso della presenza di Dio nella natura e nell’anima, una specie di mistica naturale che sta alla base di tutta la spiritualità indiana. Quindi, per garantire il vero incontro tra Oriente e Occidente, sentivo la necessità di avvicinarmi all’India al livello dell’esperienza più profonda, e per fare questo pensavo che il mezzo migliore fosse la vita monastica”.

Bede Griffiths

Domenica 28 – mattina
Giungiamo così a questa conclusione paradossale, ma teologicamente confermata, che non è attraverso la sua professione esteriore di fede che l’uomo si salva, sia egli cristiano o ebreo, indù, buddhista, mussulmano o agnostico o addirittura ateo, ma attraverso la sua risposta al richiamo della grazia che gli viene rivolto, segretamente, indipendentemente dal fatto che abbia o no delle convinzioni religiose”.

Bede Griffiths

Domenica 28 – ora media
Gesù non ci ha lasciato il Nuovo Testamento. Quello è venuto in seguito. Egli ci ha lasciato lo Spirito Santo, che era il suo stesso Spirito, lo Spirito del Padre. Nella meditazione cerchiamo di andare al di là delle limitazioni delle parole e dei pensieri, …per entrare nel mistero della Trinità”.

Bede Griffiths

Domenica 28 – serale
Andando al di là di tutte le espressioni esteriori…che possiamo raggiungere il punto che ci unisce tutti. Questa è la nostra chiamata: a entrare in quella profondità dello Spirito in cui incontriamo lo Spirito stesso di Gesù.
La fede è precisamente quel movimento di superamento che punta al mistero trascendente, e l'amore è quel moto del cuore attraverso il quale ci si unisce al mistero”.
L’intuizione è passiva: proviene dal mondo intorno a noi, dai sentimenti,…; ecco perché non può essere prodotta. Le si deve permettere di emergere. Ma è proprio quello che la mente razionale non può tollerare. Essa vuole controllare tutto. Non è disposta a rimanere in silenzio, immobile, lasciando che le cose accadano. Naturalmente esiste anche una passività che è inerzia, ma questa non è passività attiva. E’ quella che i cinesi chiamano wu wei, l’azione nell’inazione. E’ uno stato di ricettività. C’è un’attività della mente che è afferrare, ottenere, dominare, ma c’è anche un’attività che è ricettiva, attenta, aperta agli altri. Questo è quello che chiamiamo potere d’intuizione“.

Bede Griffiths