Monastero
della foresta delle canne di bambù
Orari
di meditazione comunitaria:
-
mattino dalle ore 6,00 alle ore 6,30;
-
ora media dalle 12,30 alle 13,00;
-
serale dalle 22,00 alle 22,30.
Da
lunedì 15 dicembre a domenica 21 dicembre.
Settimana
della tradizione indù
Lunedì
15 – mattina
“Anima mia, scendi
cantando il nome di Dio nelle acque profonde dell’oceano del cuore,
mai privo di gemme.
Scendi di più e ancora
di più, fintanto non avrai le perle preziose.
Anima mia, nell’oceano
della Conoscenza si trova la perla del Regno: cercala
con la guida del maestro,
prendila con rispetto.
prendila con rispetto.
Numerose sono le gemme
sparse sul letto dell’oceano, immergiti ancora di più …
innumerevoli ne troverai.
Ramaprasada
(Poeta e mistico indiano
del ‘700)
Lunedì
15 – ora
media
Tu sei la via,
l’irraggiungibile mèta, l’unico Signore.
In te le leggi muoiono
come fiumi nel mare.
I tempi ti sono
l’inconsutile* veste; gli spazi i calzari dei piedi.
Tu il canto del piccolo
sotto il cuore della madre, e il grido vittorioso del bimbo che
nasce.
Tu sei la melodia sulle
labbra dell’amante, e la luce gioconda negli occhi dell’amata.
Tu sei nelle volute
canore degli uccelli, nel tremolo filo d’erba, nel fermo passo del
forte.
Sulla soglia della morte
tu sei la vita, il lenimento nelle torture del male.
Tu la melodia del
flauto, il tono della corda e la vibrazione del timpano canoro.
Tu la castità
dell’acqua, e la luce del sole e delle stelle.
Tu il suono che si placa
nel silenzio, e la santità dei libri sacri.
Tu lo splendore della
bellezza, e la corona del vero.
Tu la solidità del
Reale, il Bene che consuma il male, e la santità che va oltre il
bene.
Dhan Gopal Mukereji
Scrittore indiano
moderno (1890-1936)
*INCONSUTILE:
Composto di un pezzo
unico di stoffa, senza cuciture,
simboleggiante
l'unità e l'indivisibilità profonda
della natura umana.
Lunedì
15 – serale
Il Supremo Signore
protegga noi tutti.
Il Supremo Signore
diffonda i frutti della conoscenza su di noi.
Possiamo trovare le
forze per giungere alla conoscenza!
Lo studio ci conduca
alla verità!
Nessuno di noi abbia mai
sentimenti ostili verso gli altri.
Om, shanti, shanti,
shanti.
Sia la pace in tutti.
Katha Upanishad
Scritto mistico
dell’India,
La Katha-Upanishad risale
al quinto secolo a.C..
Martedì
16 – mattina
Poiché Tu sei tutto
bellezza e tutto letizia,
Te brama la mia anima
innamorata e cieca.
Essa porta il Tuo
mistico tocco in tutto ciò che è
e palpita il peso di
quell’estasi.
Il tempo va con Te sulla
prua
e Tu sei la calda
speranza di tutto il futuro.
Sri Aurobindo
(Poeta, filosofo e
mistico indiano)
Martedì
16 – ora
media
Arjuna:
Angosciato non vedo più
il mio dovere
dimmi chiaramente ciò
che è meglio.
Sono il tuo discepolo,
ti prego istruiscimi.
Quando Arjuna, il
vittorioso, ebbe così parlato a Krisna
e dopo aver detto a
Govinda (che
è sempre Krisna):
“non voglio
combattere”, si chiuse nel silenzio.
Allora, Krisna,
sembrando sorridere,
rivolse all’eroe
disperato queste parole:
Ti impietosisci su cose
dove la pietà non entra
e pensi di parlare con
saggezza.
I sapienti non piangono
né sui morti, né sopra i viventi.
Io, e tu, e questi
condottieri, siamo per sempre
Senza fine ne un inizio.
L’anima, nel corpo,
passa per l’infanzia,
la giovinezza e la
vecchiaia,
colui che conosce
l’eterna
natura dell’anima,
non si turba della
morte.
Bhagavad Gīta II
“Il Cantico del
Beato”, antico testo epico-spirituale, ritenuto sacro.
Martedì
16 – serale
Krisna:
Ciò che tutto pervade è
eterno,
l’unico imperituro è
indistruttibile.
Le forme corporee
dell’unico eterno, indistruttibile,
infinito, sono effimere;
combatti, dunque, o
Bharata.
L’anima non è
trafitta, bruciata, annegata, soffocata;
è imperitura,
onnipresente, ed eterna.
Equanime nel piacere e
nel dolore,
nel guadagno e nella
perdita, nella vittoria e nella sconfitta,
preparati alla lotta,
sarai puro.
Bhagavad Gīta II
“Il Cantico del
Beato”, antico testo epico-spirituale, ritenuto sacro.
Om, shanti, shanti,
shanti.
Sia la pace in tutti.
Mercoledì
17 – mattina
La natura divina
dell’essere umano:
Shiva, il Signore,
dimora nel tuo corpo:
adorarlo nelle immagini
di pietra o di legno è pura follia.
Follia è venerarlo
nelle cerimonie e nei riti,
nei voti e nei
pellegrinaggi.
Il vero religioso
discende in se stesso,
consapevole che le
immagini sono di aiuto agli ignoranti,
perché si avvicinino al
grande mistero.
Il vero veggente vede il
Divino, reale e senza secondo,
come identico al suo
stesso io.
Yoga darshana
upanishad
Mercoledì
17 – ora
media
La Verità è l’unico
mezzo, non ce n’è un secondo,
per purificarci l’anima.
La Verità è la scala
del cielo,
un battello che porta da
questa all’altra sponda dell’esistenza.
Se la verità e i
sacrifici più grandi
fossero posti sulla
bilancia,
la Verità vincerebbe
mille immolazioni cruente.
Un lago vale più di 100
pozzi, un’offerta più di 100 laghi, un figlio più di 100
offerte, la Verità più di 100 figli.
Yoga darshana
upanishad
Mercoledì
17 – serale
Colui i cui pensieri
dimorano nella Verità
è un Dio in terra.
La Verità è il Sé
dell’uomo, tutto poggia sulla Verità.
Impegnati dunque con
tutto te stesso,
per il tuo maggior Bene,
a vivere la Verità.
Dalla notte in cui sei
nato a quella in cui morirai
l’intervallo è per te
senza profitto
se dai una testimonianza
falsa.
L’uomo che ruba una
parola
utile,
è capace di rubare
qualsiasi cosa.
Yoga darshana
upanishad
Om, shanti, shanti,
shanti.
Sia la pace in tutti.
Giovedì
18 – mattina
Quando Krisna, il
Signore dello yoga, ebbe così parlato,
svelò ad Arjuna la
forma suprema divina.
Allora Arjuna vide
l’intero universo,
uno e molteplice, qual
corpo Uno del Dio degli dei.
Bhagavad Gīta XI
“Il Cantico del
Beato”, antico testo epico-spirituale, ritenuto sacro.
Giovedì
18 – ora
media
Arjuna:
Stupefatto, con i
capelli irti, con mani giunte
capo inchinato, così a
Dio parlò:
Nel tu corpo, o Divino,
vedo la moltitudine
degli dei e degli
esseri, Brahma,
il Signore seduto sul
fiore di loto,
gli uomini saggi e i
serpenti divini.
Vedo la tua forma con
innumerevoli braccia;
in te non vedo
principio, termine, né centro,
o Signore del cosmo e
forma infinita.
Bhagavad Gīta XI
“Il Cantico del
Beato”, antico testo epico-spirituale, ritenuto sacro.
Giovedì
18 – serale
La tua luce erompe
ovunque,
la tua immensità
abbaglia i miei occhi
come il fuoco e il sole.
Tu sei l’Immutabile,
la sublime Conoscenza,
l’unico sostegno di
tutto l’universo.
Tu il custode della
Legge eterna che mai vien meno,
tu sei l’anima
originale di tutto.
Il Signore beato disse:
Io sono il tempo che
dissolve il cosmo,
colui che tutte le
stirpi conduce a se.
Bhagavad Gīta XI
“Il Cantico del
Beato”, antico testo epico-spirituale, ritenuto sacro.
Om, shanti, shanti,
shanti.
Sia la pace in tutti.
Venerdì
19 – mattina
Inutile è il lago in
una terra allagata,
inutili sono i Veda per
il Brahmano illuminato.
Solo l’azione ti
concerne, non i suoi frutti,
il frutto non sia mai il
tuo scopo
e non attaccarti
all’inazione.
Compi l’azione unito
alla Presenza divina,
sii equanime nel
successo e nell’insuccesso:
l’equilibrio si
chiama yoga.
Numerose sono le gemme
sparse sul letto dell’oceano, immergiti ancora di più …
innumerevoli ne troverai.
Bhagavad Gīta II
“Il Cantico del
Beato”, antico testo epico-spirituale, ritenuto sacro.
Venerdì
19 – ora
media
Trova il tuo rifugio
nell’azione pura,
non ricercare i frutti.
Unita alla Mente pura,
abbandona il merito e il demerito,
segui lo yoga che è la
sagacità nell’azione.
Quando la mente, scossa
dai testi sacri,
immobile rimarrà nella
contemplazione,
tu sarai pervenuto allo
yoga.
Bhagavad Gīta II
“Il Cantico del
Beato”, antico testo epico-spirituale, ritenuto sacro.
Venerdì
19 – serale
L’anima disciplinata
si muove
in mezzo agli oggetti
dei sensi
senza attrattiva o
ripulsa,
guidata dal Divino
raggiunge la pace.
Nella Pace svanisce la
sofferenza,
nella serenità il
pensiero trova la calma.
L’uomo calmo in mezzo
ai desideri,
fermo come l’oceano
che accoglie i fiumi,
è avvolto nella pace,
non chi desidera i
desideri.
Bhagavad Gīta II
“Il Cantico del
Beato”, antico testo epico-spirituale, ritenuto sacro.
Om, shanti, shanti,
shanti - Sia la pace in tutti.
Sabato
20 – mattina
La luce, la luce più
bella avanza:
la stella splendente
che l’annuncia già brilla,
giunge col suo
luminoso figlio.
La notte discende dal
trono;
la notte e l’aurora,
figlie dello stesso padre,
immortali si seguono a
vicenda alternando i loro colori.
Identica e sconfinata la
loro strada: l’una
segue l’altra.
Non si urtano né si
fermano,
sotto diversa veste la
notte e l’aurora
hanno identico il cuore.
Rig-Veda
(Il più antico dei 4
Veda)
Sabato
20 – ora
media
(La luce) Luminosa guida
ai cuori generosi appare,
radiosa varca le nostre
soglie, risveglia i viventi,
manifesta la bellezza
della terra, ridesta ogni creatura.
Generosa incita al
cammino il viandante disteso nel sonno,
lo sprona alla ricerca,
rende chiara la vista
del suo debole occhio.
La figlia del cieco
appare nella luce,
fanciulla dalle vesti
d’oro: risveglia
tutti gli esseri,
fa conoscere i
diversi modi dell’esistenza.
Rig-Veda
(Il più antico dei 4
Veda)
Sabato
20 – serale
Tu che acquieti l’odio,
guardiana dell’ordine,
ricca di doni,
stimolatrice, annunciatrice di gioia e di grazia,
vieni o luce serale, sii
la più bella di tutte!
Il soffio della vita è
in noi; avanziamo nello spazio ove la vita continua.
Rig-Veda
(Il più antico dei 4
Veda)
Om, shanti, shanti,
shanti.
Sia la pace in tutti.
Domenica
21 – mattina
La pace scende in noi
Quando la mente è
avvolta nel silenzio.
Pace d’inviolata
contemplazione,
completa ed immutabile.
Fiamma senza ombre,
luce che annienta il
rumore dell’esistenza,
oceano di gioia.
Ramana Maharshi
(Mistico dell’India
moderna)
Domenica
21 – ora
media
Vissi giorni di tenebra,
dottrine diverse
invasero il mio cammino.
Luoghi solitari mi
accolsero,
foreste e montagne mi
videro senza riposo.
Chiedevo al sole e alla
luna:
chi mai tracciò la
vostra orbita?.
Ramana Maharshi
(Mistico dell’India
moderna)
Domenica
21 – serale
E al vento chiedevo: chi
mai ti pose in movimento?
E al mare ripetevo: chi
mai te illimitato pose al limite della terra?
Sospirando cercavo il
Perfetto,
insensato come chi cerca
nel fuoco il granello d’incenso.
E tornasti, o Signore
del silenzio,
dandomi il sigillo del
silenzio.
Gloria a te, armonia che
dimori nel tempo e oltre!
Gloria ai devoti del
Signore,
rapiti nel fiume della
gioia.
Ramana Maharshi
(Mistico dell’India
moderna)