Monastero
della foresta delle canne di bambù
Orari
di meditazione comunitaria:
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mattino dalle ore 6,00 alle ore 6,30;
-
ora media dalle 12,30 alle 13,00;
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serale dalle 22,00 alle 22,30.
Da
lunedì 18 a domenica 24 maggio 2015.
Poesia
… dono
dall’oriente
Rabindranath
Tagore
R.
Tagore
Premessa
Scrittore,
poeta, drammaturgo e filosofo indiano nacque a Calcutta nel 1861 e
morì nel 1941.
Mentre
Gandhi, applicando la disobbedienza civile, organizzò il
nazionalismo indiano sino a porre termine al colonialismo inglese,
Tagore si propose di conciliare e integrare Oriente e Occidente.
Il
pensiero tra filosofia e teologia che risiede alla base di tutta la
sua produzione artistica e religiosa di Tagore viene espresso
organicamente soprattutto nell’opera “Sadhana”, dove raccoglie
una
scelta delle conferenze tenute nella sua scuola di Santiniketan.
Si
fonda su un panteismo mistico che ha le sue radici nelle "Upanisad",
anche se è attento e aperto ad altre tradizioni culturali.
A
partire dalla contemplazione
della natura
Tagore vede in ogni sua manifestazione la permanenza immutabile di
Dio e quindi l'identità tra l'assoluto e il particolare, tra
l'essenza di ogni uomo e quella dell'universo.
L'invito
a cercare il significato dell'esistenza nella riconciliazione con
l'universale - e con l'essere supremo - percorre tutta la filosofia
indiana; in questo contesto culturale Tagore è stato uno dei
maggiori maestri nel XX secolo.
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Coglio
questo piccolo fiore
Lunedì
18 – mattina
Cogli
questo piccolo fiore
e
prendilo. Non indugiare! …
Lunedì
18 – ora
media
… Temo
che esso appassisca
e
cada nella polvere. …
Lunedì
18 – serale
… Non
so se potrà trovare
posto
nella tua ghirlanda,
ma
onoralo con la carezza pietosa
della
tua mano – e coglilo. …
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Martedì
19 – mattina
… Temo
che il giorno finisca
prima
del mio risveglio
e
passi l’ora dell’offerta. …
Martedì
19 – ora
media
… Anche
se il colore è pallido
e
tenue è il suo profumo
serviti
di questo fiore …
Martedì
19 – serale
… finché
c’è tempo – e coglilo.
R.
Tagore, Gitanjali
R.
Tagore e Gandhi
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Il
risveglio
Mercoledì
20 – mattina
Dove
la mente non conosce paura e la testa si tiene alta;
dove
il sapere è libero;
Mercoledì
20 – ora
media
dove
il mondo non è frazionato da anguste pareti domestiche;
dove
le parole sgorgano dalle profondità del vero;
Mercoledì
20 – serale
dove
lo sforzo instancabile tende le braccia
verso
la perfezione;
R.
Tagore, Gitanjali
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Giovedì
21 – mattina
dove
il limpido ruscello della ragione non ha deviato
nel
monotono deserto sabbioso delle vecchie abitudini;
Giovedì
21 – ora
media
dove
la mente è a Te indirizzata
verso
pensieri e azioni sempre più vasti;
Giovedì
21 – serale
sotto
tal cielo di libertà,
Padre
mio,
fa
che il popolo si desti.
R.
Tagore, Gitanjali
R.
Tagore e Einstein
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Mi
tuffo nell’oceano delle forme
Venerdì
22 – mattina
Mi
tuffo nell’oceano delle forme
sperando
di trovare la perla perfetta
del
senza forma.
Venerdì
22 – ora
media
Non
mi andrò più volteggiando
di
porto in porto
con
questa mia barca battuta
dalle
intemperie.
Venerdì
22 – serale
Da
molto son passati i giorni
in
cui mi dilettavo
d’esser
cullato sulle onde.
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Sabato
23 – mattina
E
ora sono impaziente di morire
nel
senza morte.
Sabato
23 – ora
media
Nella
sala delle udienze,
presso
l’abisso insondabile
ove
risuona
la
musica di corde senza suono
porterò
quest’arpa della mia vita.
Sabato
23 – serale
L’accorderò
alla note del per sempre,
e
quando singhiozzando
avrà
detto la sua ultima frase,
deporrò
la mia arpa muta
ai
piedi di colui che tace.
R.
Tagore, Gitanjali
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Domenica
24 – mattina
All’improvviso,
Signore,
mi
stendesti la mano chiedendo:
“Che
cosa hai da dirmi”?
Quale
Gesto Regale fu il Tuo!
Domenica
24 – ora
media
Stendere
la mano
a
un mendicante per mendicare!
Rimasi
indeciso e confuso.
Poi
estrassi dalla mia bisaccia
il
più piccolo chicco di grano
e
Te lo offersi.
Domenica
24 – serale
Quando,
finito il giorno,
vuotai
la mia bisaccia per terra, trovai un granellino d’oro
nel
mio povero mucchio!
Piansi
amaramente
e
desiderai di aver avuto il coraggio
di
donarti tutto quello che avevo.
R.
Tagore, Gitanjali