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MEDITAZIONE COMUNITARIA da lunedi' 15 a domenica 21 giugno 2015

Monastero della foresta delle canne di bambù

Orari di meditazione comunitaria:

- mattino dalle ore 6,00 alle ore 6,30;
- ora media dalle 12,30 alle 13,00;
- serale dalle 22,00 alle 22,30.

Da lunedì 15 a domenica 21 giugno 2015

Nietzsche
Il risveglio dal sonno dogmatico

Premessa
Nasce il 15 ottobre 1844 in un piccolo villaggio della Sassonia prussiana (Germania), figlio di un pastore protestante.
Nel 1860 fondò insieme ad alcuni amici l’associazione musicale-letteraria “Germania” (la musica fu la sua seconda grande passione oltre la letteratura e la filosofia). La prima opera che gli diede notorietà fu “La nascita della tragedia dallo spirito della musica” (1872). Il Pensiero di Nietzsche si caratterizzò per la sua forza demistificante e distruttrice, a tratti eversiva.
Alla critica demistificatrice si da l’idea di Nietzsche del superuomo, ovvero della tensione verso un oltreuomo, che è la volontà di formare un rinnovato modo di essere in cui si esprime la volontà di potenza. Questa volontà consiste nella libera e piena creatività dell’io, di là dal convenzionalismo morale, sociale e religioso.

L’oltreuomo: Nietzsche, con questo termine, non vuole indicare un ingrandimento della dimensione personale dell’uomo concettualmente inteso come essere fisico, psicologico o di anima individuale. Neppure intende l’uomo che rigetta il fatto di “essere umano”. Egli intende come “superuomo” colui capace di portare la concezione tradizionale di uomo nella sua verità e s’incarica di essere libero in questa verità.


Friedrich Wilhelm Nietzsche (La fede non vuol sapere ciò che è vero)
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Lunedì 15
– Mattina
La filosofia di Nietzsche si espresse in una ricerca mai interrotta, volta all’acquisizione di spazi di visione e di comprensione sempre nuovi, senza il timore
di cadere in contraddizioni.

 Ora media
Riteneva che i sistemi di pensiero che si fermavano ad un certo punto (anche nel processo filosofico), fissandolo definitivamente, costituiva come una mutilazione della realtà, come un atto brutale di dominio verso le altre coscienze.

 Serale
Nietzsche ebbe una straordinaria volontà nel smascherare le varie auto affermatività (che giungono ad essere insopportabili quando in esse c’è la pretesa di fare “opere buone”), quale demone di potenza personale.
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Martedì 16
Mattina
Nel 1887 scriveva:
Soggetto: è questa terminologia che esprime il nostro credere in una unità attraverso tutti i diversi momenti di altissimo sentimento della realtà; noi intendiamo questo credere come effetto di una sola causa, crediamo al nostro credere fino al punto di fantasticare, per amor suo, di una “verità”, di una “realtà”, di una “sostanzialità”.
Ora media
Soggetto” è la funzione derivante dall’immaginare che molti stati uguali in noi siano opera di un solo sostrato: ma siamo noi che abbiamo creato “l’uguaglianza” di questi stati; il dato di fatto è il nostro farli uguali e accomodarli, non l’uguaglianza (che non è da affermare).

Serale
Il concetto di sostanza è una conseguenza del concetto di soggetto: non inversamente!
Se abbandoniamo l’anima, il “soggetto”, viene a mancare il presupposto di una qualunque “sostanza”. Si acquistano gradi dell’essere, si perde l’essere.

Cfr. Nietzsche, Frammenti postimi 1887-1888, Adelfi, Milano 1971
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Mercoledì 17
Mattina
Il pensiero di Nietzsche evidenzia che il “soggetto” a cui l’uomo è totalmente attaccato produce una visione arbitraria della realtà, costituendosela non con principi autonomi, ma dal fluire di contenuti non capaci di sussistenza di per sé e quindi interdipendenti. …
Ora media
Similmente, anche per il piano dei sentimenti e degli stati della coscienza l’uomo si attacca ad una sua visione errata della realtà, alimentando così gli stati interiori del dolore e dell’insoddisfazione.

Serale
L’alterazione del soggetto e della sostanza, conseguente al non cogliere una realtà autonoma di fondo e indipendente da tutto, rende falsata ogni relazione.
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Giovedì 18
- Mattina
L’io psicologico personale, attaccato ai suoi costrutti di soggetti e di sostanze non sussistenti di per se, va rimosso, così da lasciare l’attaccamento alle cose come l’uomo se le è accomodate.

- Ora media
Coltivare la volontà di verità è la forza applicata alla coscienza che consente di rimuovere i costrutti psicologici individuali e cercare davvero se stessi.

- Serale
Nietzsche, indica il processo di liberazione orientato verso la vera essenza che sta incommensurabilmente sopra quel che abitualmente chiamiamo l’io;
per non essere più sommersi dallo psichismo inferiore.
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Venerdì 19
- Mattina
L’umanità ama fugare dalla propria mente gli interrogativi sull’origine e sugli inizi: non si deve quasi essere disumanizzati per sentire in sé l’inclinazione contraria?
F. W. Nietzsche
(dal libro: Umano, troppo umano. Un libro per spiriti liberi – Parte prima: delle prime e ultime cose)

- Ora media
Che il carattere sia immutabile non è vero in senso stretto; questa frase corrente significa piuttosto unicamente che, durante la breve vita di un uomo, i motivi che agiscono su di lui non possono incidere abbastanza in profondità da cancellare i caratteri impressi da molti millenni.
F. W. Nietzsche
(dal libro: Umano, troppo umano. Un libro per spiriti liberi – Parte seconda: Per la storia dei sentimenti morali)

- Serale
Si è soliti trattare ingiustamente ciò che non piace.
F. W. Nietzsche
(dal libro: Umano, troppo umano. Un libro per spiriti liberi – Parte seconda: Per la storia dei sentimenti morali)

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Sabato 20
Mattina
Ci si sbaglierà raramente, attribuendo le azioni estreme alla vanità, quelle mediocri alla abitudine e quelle meschine alla paura.
F. W. Nietzsche
(dal libro: Umano, troppo umano. Un libro per spiriti liberi – Parte seconda: Per la storia dei sentimenti morali)

- Ora media
C’è, al di sopra dell’uomo “produttivo”, una specie ancora più alta.

F. W. Nietzsche
(dal libro: Umano, troppo umano. Un libro per spiriti liberi – Dell’anima degli artisti e degli scrittori; Fertilità tranquilla)


Serale
Le dissonanze irrisolte nel rapporto tra carattere e sentimento dei genitori riecheggiano nel carattere del figlio, e costituiscono la storia delle sue sofferenze interiori.
F. W. Nietzsche
(dal libro: Umano, troppo umano. Un libro per spiriti liberi – Parte settima; “La donna e il bambino”, Sopravvivenza dei genitori)
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Domenica 21
Mattina
Ogni rapporto che non eleva abbassa, e viceversa.
F. W. Nietzsche
(dal libro: Umano, troppo umano. Un libro per spiriti liberi – Parte settima; “La donna e il bambino”, Abituali conseguenze del matrimonio)

- Ora media
Quando si persegue la conoscenza, si deve saper sfruttare quella corrente interiore che ci trascina verso una cosa, e poi anche quella che, dopo un certo tempo, ci spinge via da essa.
F. W. Nietzsche
(dal libro: Umano, troppo umano. Un libro per spiriti liberi – Parte nona; “L’uomo solo con se stesso, Sfruttare flusso e riflusso)

- Serale
Quando un uomo pensa molto e con intelligenza, non solo il suo volto, ma anche il suo corpo acquistano un aspetto intelligente.
F. W. Nietzsche
(dal libro: Umano, troppo umano. Un libro per spiriti liberi – Parte nona; “L’uomo solo con se stesso, Incarnazione dello spirito)
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Il modo migliore per iniziare bene ogni giornata è quello di svegliarsi pensando se in questo giorno non si possa dar gioia ad almeno una persona.

(dal libro: Umano, troppo umano. Un libro per spiriti liberi – Parte nona; “L’uomo solo con se stesso, Il primo pensiero della giornata)