Monastero
della foresta delle canne di bambù
Orari
di meditazione comunitaria:
-
mattino dalle ore 6,00 alle ore 6,30;
-
ora media dalle 12,30 alle 13,00;
-
serale dalle 22,00 alle 22,30.
Da
lunedì 3 a domenica 9 agosto 2015.
Intervista
a un monaco - 3
“Lungo
il torrente,
su,
tra le pieghe del monte,
il
setaccio dell’intelletto,
con
lo sguardo non distratto,
ha
colto lo scintillio,
e
rispondendo alla Luce
s'
inginocchia”.
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Lunedì
3
– mattina
Domanda:
Come
la percezione condiziona la meditazione?
Risposta:
Ciò
che percepiamo dall’esterno, ancor prima di rifletterci sopra, lo
immergiamo nel condizionamento mentale di fondo di una serie di
pregiudizi. Si tratta di schemi mentali molto radicati nella memoria.
Facendo
frequentemente questo, quasi istintivamente, ci troviamo a mangiare
il frutto delle percezioni sempre un po’ acerbo,
mai completamente maturo.
Se
non ci esercitiamo ad eliminare il pregiudizio, il nutrimento della
nostra
anima resterà per tutta la vita sempre un po’ artificiale.
…
– ora
media
… Tutto
passa all’essere e all’essere relazionale attraverso lo sviluppo
della percezione.
La
serenità può crescere solo sul terreno della percezione della
realtà piena, libera e non
condizionata dottrinalmente.
– serale
D.:
Vi
sono dei percorsi, comprovati da lunghe tradizioni ascetiche, per
sviluppare la percezione pura?
R.:
Fermarsi,
sostare in silenzio, ascoltare e scrutare con sguardo equanime:
questa
è la base per coltivare la percezione limpida della realtà.
Annaffiare
delle piantine delicate appena emerse dalla terra aiuterà a
comprendere cos’è la percezione pura.
Questo
grado di percezione la insegna sommamente bene il
pulire le piaghe di un ammalato.
…
---
Martedì
4
– mattina
…
Dalla percezione
limpida della realtà,
può nascere l’azione stabile e la tranquillità dell’anima
(delle potenze
dell’anima: memoria,
volontà e intelletto).
…
– ora
media
… Fermarsi,
sostare in silenzio, ascoltare e scrutare con sguardo equanime,
costituiscono
il tessuto profondo della meditazione.
Sostenendo
un tempo tranquillo e regolare di pratica, si viene ad ampliare
dapprima la capacità di percezione,
poi, di pari passo lo sguardo
diviene limpido come le acque sorgive d' alta montagna.
Però,
fermarsi a guardare il volto rasserenato della persona a cui abbiamo
pulito una ferita dona il samādhi o il nirvana immediato e
impareggiabile. … Il resto sono chiacchiere. …
– serale
…
Adesso, anche dalle
piccole cose iniziano ad emergere cose genuine e luminose e …
grandi … e di cuore. E’ un’estasi solo al parlarne, pensa a
metterle in pratica.
Ama
con purezza e con tutto il cuore.
Chi
ami è un dono per sempre.
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Mercoledì
5
– mattina
D.:
Dove
rivolgere l’attenzione per la meditazione profonda?
R.:
Nella
tua pratica puoi fermarti ad osservare i vasti campi del potenziale
spirituale insito nella coscienza e nell’intelletto.
Nella
persona è proprio la coscienza e l’intelletto ad essere eterni. …
– ora
media
…
Puoi pure percepire
l’esistenza di un sottofondo vuoto,
in cui tutto è in essere.
Si
tratta di un vuoto
immobile,
inerte, senza suono ne pensiero, … però … non un nulla,
semplicemente totalmente il vuoto.
Ne pensiero, ne sentimento, ne alcun essere riferibile ad un
qualsiasi Dio. …
– serale
…
Dove non c’è
pensiero, non c’è comunicazione, ne relazione. Non c’è ne uomo
ne donna e neppure Dio.
Se
la coscienza si ferma qui, il praticante pensa di salvarsi e giungere
alla Verità Unica da solo. Fermarsi all’esclusiva
autorealizzazione del nulla
assoluto,
senza accogliere Altro di spirituale, rischia di ingigantire
l’orgoglio umano ad altezze superiori a quelle dell’Himàlaya. …
---
Giovedì
6
– mattina
…
L’uomo che cessa di
raccontarsela
di essere più grande di Dio Creatore e di farlo credere anche agli
altri, fa l’esperienza di un nuovo
vuoto,
cioè come di un tessuto che accoglie la vita senza limiti. Allora,
il vuoto
può essere ricolmato di una pura e perenne armonia. La persona, ora,
può incontrare l’armonia, la cessazione del dolore insopportabile
e addirittura la trasfigurazione
del dolore in opportunità.
– ora
media
D.:
Il
vuoto
... ma
come, una persona può raccontarsi, pensare, di essere in fondo solo
un vuoto?
R.:
Il
vuoto
non è senziente di per sé. Il Ricolmo,
che ricolma l’assenza
della vita relazionale eterna
(del vuoto), risulta altresì infinitamente
senziente
per sempre e da sempre.
Il
Ricolmo
si fa cogliere, come possibilità di esistenza personale, attraverso
la logica
(anche un piccolo foglio di carta richiede una mente concettuale e
una mente pratica che lo realizza, figuriamoci l’universo …) e
l’umiltà
creaturale.
…
– serale
D.:
Dio, … il supremo incomprensibile?
R.:
…
Qualcosa Lui si può
conoscere per sua Rivelazione, ma, comunque resterà
intellettualmente incomprensibile. E’ possibile un po’
conoscerlo, ma mai comprenderlo.
Il
Ricolmo può anche definirsi “DIO”, un “DIO” che resta
comunque avvolto nel Mistero della sua sostanza spirituale (uno stato
di questa sostanza può anche essere il vuoto).
Si
potrebbe ipotizzare
in Dio l’esserci di una “sostanza
di fondo a tutto che sia vuota“,
oppure una “sostanza
energia“
e/o una “sostanza
spirituale senziente“.
… Egli
rimarrà, comunque, Oltre.
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Venerdì
7
– mattina
…
Dalla volontà
permanente di quest’ultima sostanza procede tutto il concepibile:
creazione,
mantenimento e
dissoluzione.
Non
c’è ne linea
retta
ne un cerchio
aperto
a rappresentare questi tre processi, ma solo il punto,
cioè il supremo mistero dell’Onnipresenza. …
– ora
media
Con
la meditazione, non condizionata dall’imposizione mentale di una
fede religiosa, puoi intuire l’essenza dell’unità
di tutto e
la simultanea
distinzione-relazione
tra gli esseri e le cose.
…
– serale
… Si
può intuire che avvolto da un fragile velo l’essere umano è
divino
per sempre, perché creato dallo e nello Spirito di Dio. …
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Sabato
8
– mattina
…
Ogni cosa è dono,
comprese tutte le cose quotidiane. Tutto rimanda ad un dono
artistico, come l’esecuzione di un’opera d’arte, da eseguire
sul tessuto inerte della tela bianca; assolutamente inerte e, per
questo, assolutamente accogliente. …
– ora
media
D.:
Cosa
frena il progresso spirituale?
R.:
Quel
che in pratica uccide la spiritualità dell’uomo è la monotonia,
la mancanza di una morale sociale della persona, la chiusura in un
credo univoco e fermo
in una teologia difensiva e immobile.
Ciò
che apre alla speranza
e alla percezione dell’esistenza di un Vero
piano di salvezza
è la creatività,
il libero ed etico sviluppo della comprensione, la cultura
interculturale
e interreligiosa.
Bisogna
rivedere le basi spirituali delle barriere teologico-mentali
difensive, costruite durante il tempo in cui sono avvenute le
Rivelazioni e nel tempo immediatamente dopo di esse. Abitando
la sincerità si potrà riconoscere le operazioni di alterazione
della purezza mistica originaria. Alterazioni confluite in tutti i
Testi.
Ripartendo
dalle fonti essenziali, operazione certo non facile, potranno non
esserci più barriere, ma giardini
fioriti.
…
– serale
…
Queste cose, se non c’è
un vero amore fraterno per ogni creatura e cultura non è
realizzabile.
Allora,
ciò che in fondo salva
e guarisce tutti è l’amore fraterno
(bisogna trovare il coraggio di chiamare l’altro “fratello” e
“sorella”, perche gli altri non sono maya,
illusione,
o
meri aggregati
… di
non si sa che cosa,
ma verità personale nella trasformazione armonica ed eterna in Dio),
etico
e vissuto
in pratica,
verso i bisogni fondamentali e concreti di educazione, di
sostentamento e di realizzazione di tutte le qualità dell’altro …
del fratello … che e' dono.
E’
ora di finirla di calpestare l’altro essere umano ferito, malato,
con i topi addosso (spettacoli tremendi visti a Calcutta e in altre
località con simile degrado sotto lo sguardo indifferente sia del
bonzo
che del brahamano,
ma non delle suore missionarie che raccoglievano per strada gli
ultimi degli ultimi), dove il monaco anziché rimboccarsi le maniche
e strapparsi la veste per fasciare le ferite (come più volte ha
fatto Madre Teresa di Calcutta e le sue figlie) predica (da guru
illuminato!!!) che tanto è tutto karma e che chi soffre è solo un
insieme di aggregati e che quella non è in fondo una persona, ma un
vuoto.
…
---
Domenica
9
– mattina
D.:
L’amore
etico in azione mi sembra che sia tutto ciò che è essenziale.
R.:
L’amore
non è solo un sentimento, un valore funzionale, un cantare infiniti
Om e shanti shanti (pace) e che fa continuare a restare chiusi
(protetti) in se stessi o nel proprio gruppetto
esotico,
dove occuparsi all’esterno di fare principalmente solo un sempre
maggior numero di devoti.
L’amore
è Verità pratica di
riconoscimento che esiste la relazione eterna con le persone e con
Dio. Semplicemente, al di là di come viene chiamato Dio, Esso è
sempre Amore
in pratica.
– ora
media
Per
meditare non è importante sentirsi bene o male, essere contenti o
tristi. Ogni stato d’animo è buono per fare esperienza di se
stessi e della realtà del proprio momento presente.
Dapprima,
in noi, si assiste al presentarsi delle sensazioni fisiche e del
fluttuare
dei pensieri-immagini
.
L’essere
personale è in sé oltre il piano delle sensazioni.
Quando
le cose sono state viste con chiarezza, può sorgere più facilmente
un’intuizione che aiuta a migliorare e armonizzare i vari spazi
della nostra vita e ad intravedere già qui un lembo
di Cielo.
Ama,
null’altro serve.
– serale
Importante
è vivere con la nostra
libera consapevolezza
e non con un’altra consapevolezza imposta e, quindi, limitata da
una qualsiasi ideologia chiusa
nell’autorealizzazione.
Vitale
e vita
piena è
non farsi portare al guinzaglio verso l’annientamento del vuoto
o di energie
indistinte
in un’assoluta non relazionalità.
Non
so se c’è qualcosa di più dannoso e di alienante del far credere,
con l’imperturbabile sorriso a 360°, che Dio non può esserci in
assoluto o che tutto è illusione (maya).