Monastero
della foresta delle canne di bambù
Orari
di meditazione comunitaria:
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mattino dalle ore 6,00 alle ore 6,30;
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ora media dalle 12,30 alle 13,00;
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serale dalle 22,00 alle 22,30.
Da
lunedì 9 febbraio 2015 a domenica 15 febbraio 2015.
Omaggio
a
KAHLIL
GIBRAN
Premessa
Khalil
Gibran (in
arabo: جبران
خليل جبران
Jubrān
Khalīl Jubrān) (Bsharri
6
dicembre 1883
– New
York
10
aprile 1931)
è stato un poeta, pittore e filosofo libanese.
Libanese
di religione cristiano-maronita
emigrò negli Stati Uniti; le sue opere si diffusero ben oltre il suo
paese d'origine: fu tra i fondatori, insieme a Mikha'il Nu'ayma
(Mikhail Naimy), dell'Associazione della penna (al-Rābiṭah
al-Qalamiyyah), punto d'incontro dei letterati arabi emigrati in
America. La sua poesia venne tradotta in oltre 20 lingue, e divenne
un mito per i giovani che considerarono le sue opere come breviari
mistici. Gibran ha cercato di unire nelle sue opere la civiltà
occidentale e quella orientale.
I
suoi discorsi intorno al “segreto più profondo” che avvolge gli
uomini e la loro presenza misteriosa sulla terra, prenderà forma
nella sua opera “Il Profeta”, dove con attenzione e
partecipazione, si pronuncerà su grandi temi quali l'amore, la
gioia, il dolore, la conoscenza, il bene, il male, la bellezza, la
morte, quanto sugli aspetti più immediati e concreti della vita
quotidiana.
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Lunedì
09 – mattina
L'amore
investe e attraversa l'uomo come una forza possente e incontentabile,
che rivela a ciascuno “i segreti del cuore” e, in questo modo, ne
fa un “frammento del cuore stesso della Vita”.
“ Quando
l'amore vi comanda, seguitelo.
Anche se le sue ali vi
abbracciano, arrendetevi a lui.
E quando vi parla,
credete in lui.
Anche se la sua voce può
cancellare i vostri sogni,
come il vento del nord
scompiglia il giardino.
Lunedì
09 – ora
media
Perchè
l'amore come vi incorona, così vi mette in croce. E come vi fa
crescere, così vi porterà allo stesso modo.
Come
sale fino alla cima e accarezza i rami più teneri che palpitano al
sole.
Così
scenderà nelle vostre radici e le scuoterà fin dove più a fondo si
aggrappano alla terra.
Lunedì
09 – serale
Come
covoni di grano, vi raccoglie in sé.
Vi
batte fino a farvi spogli.
Vi
setaccia per liberarvi dalla pula.
Vi
macina per farvi bianca farina
Vi
impasta finchè non siate docili alle mani.
E
vi consegna al suo fuoco sacro, perchè siate il pane consacrato alla
mensa del Signore.
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Martedì
10 – mattina
Questo
deve compiere in voi l'amore, così che conosciate i segreti del
vostro cuore e, conoscendoli, diventiate un frammento del cuore
stesso della Vita.
Ma
se per vostra paura cercherete nell'amore soltanto la quiete e il
piacere,
allora
meglio per voi che copriate la vostra nudità e che lasciate l'aia
dell'amore.
Per il mondo senza
stagioni dove riderete, ma non tutto il vostro riso, e piangerete, ma
non tutto il vostro pianto.
Martedì
10 – ora
media
L'amore
non dà altro che se stesso e non prende niente se non da sé.
L'amore
non possiede, né vuole essere posseduto.
Perchè
l'amore basta all'amore.
Martedì
10 – serale
Quando
amate, non dovreste dire: “Dio è nel mio cuore”, ma piuttosto:
“Io sono nel cuore del Signore”.
E
non crediate di guidare la rotta dell'amore, perchè è l'amore, se
vi trova degni, a indicarvi il cammino.
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Mercoledì
11 – mattina
L'amore
non ha altro desiderio che consumarsi.
Ma
se amate e dovete inevitabilmente avere desideri, siano questi i
vostri desideri:
Sciogliersi
ed essere come il ruscello che scorre e canta la sua canzone nella
notte.
Mercoledì
11 – ora
media
Conoscere
la pena di troppa tenerezza.
Mercoledì
11 – serale
Essere
feriti dalla vostra stessa sensazione d'amore;
e
sanguinare, di buon grado, con gioia.
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Giovedì
12 – mattina
Destarsi
all'alba con un cuore alato e rendere grazie
per
un altro giorno d'amore;
Giovedì
12 – ora
media
Riposare
il pomeriggio e, intanto, meditare sull'estasi d'amore.
Giovedì
12 – serale
Con gratitudine tornare
a casa, a sera;
e addormentarsi con in
cuore una preghiera per l'amato e un canto di lode sulle labbra.
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Parlò
così della Carità:
Venerdì
13 – mattina
“Voi
date ben poco, se attingete alle vostre ricchezze.
E'
quando donate voi stessi che date veramente.
Infatti,
cosa sono le vostre ricchezze se non ciò che curate e nascondete per
paura di averne bisogno domani?
E,
domani, che cosa porterà il domani al cane troppo previdente che
seppellisce l'osso nella sabbia senza traccie, mentre segue i
pellegrini alla città santa?
E
cos'è la paura del bisogno se non il bisogno stesso?
Non
è forse sete insaziabile il terrore della sete quando il pozzo è
pieno?
Venerdì
13 – ora
media
Ci
sono quelli che danno poco del molto che hanno, e lo danno per essere
ricambiati, e questo nascosto desiderio corrompe i loro doni.
E
ci sono quelli che hanno poco e lo danno tutto.
Essi
credono alla vita e alla sua generosità e il loro scrigno non è mai
vuoto.
Ci
sono quelli che danno con gioia, e questa gioia è la loro
ricompensa.
E
ci sono quelli che danno con tormento, e questo tormento è il loro
battesimo.
Ci
sono quelli che danno e non conoscono il tormento, e neanche cercano
la gioia, né si preoccupano in alcun modo del merito.
Essi
danno come il mirto che sparge nell'aria, laggiù nella valle, il suo
profumo.
Attraverso
le mani di ognuno di essi Dio parla e dietro i loro occhi sorride
alla terra.
Venerdì
13 – serale
E'
bene dare quando ci viene chiesto, ma è meglio dare senza che nulla
ci venga chiesto, prevenendo;
E,
per chi è generoso, cercare chi riceverà il suo dono è gioia più
grande del dare.
E,
quale ricchezza mai vorreste conservare?
Tutto
quello che avete sarà dato via un giorno;
Per
questo dare adesso, affinchè la stagione dei doni sia vostra e non
dei vostri eredi.
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Sabato
14 – mattina
Voi
dite spesso:
“Vorrei
dare, ma soltanto a chi lo merita”
Gli
alberi del vostro frutteto non dicono così, e neppure le greggi del
vostro pascolo.
Essi
danno per vivere ciò che hanno, perchè negare è come morire.
Sabato
14 – ora
media
Certo
chi è degno di ricevere i giorni e le notti, è degno di ogni altra
cosa da parte vostra.
E
chi ha meritato di bere al mare della vita, merita di riempire il suo
bicchiere al vosatro ruscello.
E
quale merito è più grande di quello che c'è nel coraggio, nella
fiducia, nella carità del ricevere?
Sabato
14 – serale
E
chi siete voi perchè gli uomini vi mostrino il cuore, e tolgano il
velo al loro amor proprio, così che possiate vedere il loro nudo
pensiero e la loro improfanabile fierezza?
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Domenica
15 – mattina
Cercate
prima di meritare voi stessi di essere donatori, strumenti del dare.
Perchè
in verità è la vita che dà la vita, mentre voi, che vi credete
donatori, non siete che testimoni.
Domenica
15 – ora
media
E
voi che ricevete, e tutti ricevete, non lasciate che la gratitudine
vi opprima, e non gettate un giogo tra voi e chi vi ha dato.
I
suoi doni siano piuttosto le ali su cui volare insieme;
Domenica
15 – serale
Perchè
preoccuparsi troppo del debito è dubitare della sua generosità, che
ha la magnanima terra come madre e come padre Dio”.