Monastero
della foresta delle canne di bambù
Orari
di meditazione comunitaria:
-
mattino dalle ore 6,00 alle ore 6,30;
-
ora media dalle 12,30 alle 13,00;
-
serale dalle 22,00 alle 22,30.
Da
lunedì 12 ottobre a domenica 18 ottobre 2015.
Meditare
sulle coste del Mediterraneo:
“Passeggiate
filosofiche”
– 4 –
PREMESSA
Il
pensiero dei primi filosofi si concentra sul problema della realtà
primaria.
Osservando
lo spettacolo multiforme del mondo in continuo mutamento,
gli
Ionici (nati nelle
colonie greche sulle coste del Mediterraneo dell’attuale Turchia)
si
convincono che nel profondo di tutto,
vi
è una realtà
unica
ed eterna,
della
quale quel che esiste è solo una manifestazione temporanea.
-----
Lunedì
12
– mattina
Domanda:
Nei discorsi precedenti è apparso un parallelo tra le età
evolutive, che attraversa la persona, dalla nascita in poi, e il
progresso del pensiero greco, dalla letteratura epica
e a seguire la filosofia vera e propria. …
– ora
media
D.:
… Si
è accennato anche all’idea che se la persona non fa esperienza
diretta, in ampia misura, di tutto il suo potenziale intellettuale
naturale, passando dal gioco, dal racconto fantasioso, dalla logica e
dall’astrazione, non le sarà possibile sentirsi realizzata, cioè
di aver dato il meglio di se stessa.
Qual
è il nesso evolutivo tra il potenziale intellettuale umano, la
filosofia e la meditazione?
– serale
Risposta:
Il potenziale psichico umano è una forza vulcanica che in vari modi,
anche con esplosioni,
non può non manifestarsi all’esterno, altrimenti avrebbe il
sopravvento la follia. La filosofia attenua le esplosioni
e canalizza il fiume
lavico,
che va dal sentimento al vertice del pensiero, ... e inizia a
contemplarlo.
La
meditazione utilizza il deserto della lava rappresa, lo fertilizza
per dare vita ad un nuovo stato di consapevolezza e di vita
spirituale. … E qui lavora il filosofo come giardiniere
dell’anima
… che
rinnova la vita.
---
Martedì
13
– mattina
D:
Come cominciamo a meditare con ordine e a contemplare le fasi
evolutive del potenziale intellettuale attraverso il metodo
filosofico?
R:
Qualche frammento cognitivo di idee lo abbiamo già accennato per
quanto riguarda il campo narrativo fantasioso, culturale ed etico dei
grandi poemi epici. Entriamo adesso nel primo albeggiare
della ricerca libera in occidente con il grande pensatore Talete
(624/623 a.C. –
548/545 a.C.. Mileto, Asia minore – attuale Turchia),
che fu filosofo, scienziato (scopritore
della geometria, acuto osservatore della natura e dotto astronomo) e
politico.
Egli
focalizza per la prima volta l’introspezione verso l’individuazione
del PRINCIPIO di cui tutte le cose e tutti gli esseri sono costituiti
e per cui sono differenziati.
Si
tratta del principio
della NATURA,
la PHISIS
(Φύσις). … Proprio per questo tipo di ricerca, Talete, è
stato considerato il primo
filosofo della storia.
– ora
media
R:
… La NATURA, come termine, non era intesa come la intendiamo noi
oggi, allora il significato includeva direttamente anche sfumature
importanti quali l’idea di evoluzione
e di mutamento,
compresa la forza
interiore
di tali trasformazioni.
Per
meditare:
Con questa “sfumatura”
possiamo sostare, anzi dobbiamo proprio entrare in noi e nel mistero
delle cose con rispettoso silenzio, … in qaunto stiamo inoltrandoci
con le nostre facoltà coscienti verso il cuore sacro
e pulsante
di ogni vita e il centro di ogni cosa, ovvero la vera NATURA
profonda.
…
– serale
R:
Una
meditazione
sull’esistere delle cose e sul loro Principio:
Fase
1 - Orientare l’attenzione dello sguardo interiore verso l’origine
dell’oggetto della meditazione e il suo Principio.
Fase
2 – Orientare l’attenzione dello sguardo interiore verso la forza
specifica che muove, mantiene e dissolve quella cosa.
Fase
3 – Orientare l’attenzione dello sguardo interiore verso la
bellezza,
verso la complessa
armonia
e verso la trasformazione
delle cose in altri frutti
e riconoscere la possibilità
di un Essere sommamente senziente dietro
l’infinita meraviglia delle cose.
Durata
della meditazione per ogni fase almeno 20 minuti.
---
Mercoledì
14
– mattina
R:
… Come detto, di questa NATURA Talete fu il primo filosofo in
occidente che ne ricercherà effettivamente il PRINCIPIO. Egli senza
le catene dei miti, dei racconti fantasiosi o delle visuali
religiose, si applicherà con tutta la sua capacità intellettiva
all’osservazione ragionevole
del misterioso PRINCIPIO UNITARIO da cui tutte le cose derivano.
Fu
l’inizio di una ricerca
vera e
coraggiosa.
La
filosofia cercherà il “vero”
e lo farà con un “coraggio
unico”.
– ora
media
D.:
Il libero pensiero di Talete dove approdò per determinare il
PRINCIPIO ragionevole
e unitario di tutte le cose?
R:
Aristotele esponendo il pensiero di Talete, ed anche dei primi fisici
(naturalisti),
scrisse che questi cercavano “ciò
di cui tutti gli esseri sono costituiti e ciò da cui derivano
originariamente e in ciò in cui si risolvono da ultimo”.
…
– serale
… I
cosiddetti fisici
o naturalisti,
da Talete fino al V° secolo indagarono costantemente intorno al
principio
da cui le cose vengono,
a cui vanno
a finire
e per cui sussistono
, ovvero la natura,
la physis.
…
---
Giovedì
15
– mattina
… Talete,
sviluppando un pensiero deduttivo, individuò che il nutrimento di
ogni cosa fosse l’elemento
UMIDO.
I
SEMI
e i GERMI
(stato iniziale di
sviluppo embrionale)
alla base dei processi vitali hanno una NATURA
UMIDA.
Quando
l’UMIDITA’ si dissolve le cose si disseccano fino a morire.
Pertanto,
il filosofo, pose simbolicamente l’ACQUA,
quale presupposto all’elemento UMIDO, come
origine naturale ultima della vita e delle cose.
…
– ora
media
…
In Talete è il
ragionamento
che guida
sempre lo sviluppo del pensiero al fine di comprendere la realtà, i
simboli e le immagini hanno un valore secondario.
…
–
serale
… In
tal senso, assumere l’acqua come Principio (archè)
della vita non
era collegato direttamente all’elemento acqua che beviamo, lo era
secondariamente, ed era altresì pensato come NATURA LIQUIDA di fondo
(physis) per
ogni manifestazione vitale.
Si
tratta di una visione
NATURALISTICA
e non
MATERIALISTICA.
---
Venerdì
16
– mattina
… Con
l’individuazione di un Principio unico della realtà, Talete
elimina la concezione greca tradizionale di Dio di tipo politeista.
Egli
espone a dimostrazione di come sono animate le cose nell’universo
l’esempio del magnete
che attira il ferro: la
forza del magnete è la manifestazione della sua anima.
– ora
media
D.:
I
filosofi uscendo dal condizionamento culturale della forma letteraria
della poesia di Omero e di Esiodo, in quale forma si espressero?
R.:
I primi filosofi della Ionia
scrissero in un dialetto
locale e
in prosa
(Prosa: Forma di
espressione linguistica non sottomessa alle regole dello scrivere in
versi tipico della poesia e delle relative regole metriche),
invece che nella lingua poetica di Omero e di Esiodo.
Il
probabile discepolo di Talete, Anassimandro
(nato verso la fine del
VII sec. a.C.),
scrive
per primo in prosa
il suo trattato Sulla
natura,
questo perché il suo “ragionare”, il logos,
doveva essere libero senza le limitazioni del metro
e del verso
(significato dello
scrivere in prosa).
Tale operazione rendeva la scrittura più rispondente alle necessità
dello spiegare e del far capire. Quella
di Anassimandro risulterà l’apertura di una nuova via di
espressione e di comunicazione sistematica
…
– serale
… Anassimandro
riflette che la natura dell’acqua sia già un derivato di un
qualcosa di INFINITO, l’à-peiron,
che non nasce ne muore.
Così
introduce il concetto di astrazione.
Per
questo l’INFINITO
di NATURA può
dirsi il PRINCIPIO di tutto. Si trattava di un PRINCIPIO informale e
illimitato.
Tale
INFINITO è il DIVINO che, però, a differenza della visione degli
dei del passato che nascono, seppur non muoiono, è immortale, non
nato e da sempre esistente. …
---
Sabato
17
– mattina
… L’INFINITO
non è considerato da Anassimandro altro dal mondo, ma come l’essenza
invisibile del mondo.
Per questo anch’egli è considerato un filosofo NATURALISTA.
Nel
suo pensiero sulla genesi del mondo vi sono supposizioni un po’
fantasiose, però anche almeno 3 intuizioni:
1)
rappresentazione
della terra sospesa senza alcun sostegno materiale;
2)
la vita
sulla terra è proceduta dagli animali acquatici;
3)
idea di
una certa evoluzione delle specie viventi.
– ora
media
D.:
Contemplare l’Infinito come essenza della NATURA, senza un
riferimento ad un elemento o ad una sostanza originaria non rischia
di indebolire i risultati pensiero logico e oggettivo?
R.:
Si, probabilmente l’intuizione di elaborare una spiegazione più
logica, rispetto a Talete e ad Anassimandro, spinse un terzo
importante filosofo, sempre originario dell’area ionica di Mileto,
Anassimene
(VI sec. a.C.),
ad elaborare una riflessione capace di spiegare più oggettivamente
l’origine e il manifestarsi delle cose.
Questo
filosofo scelse un elemento in
Natura
molto “sottile”
come principio diretto delle vita e per ogni nascita, il quale,
pertanto si prestava per le operazioni di deduzione ragionevole dei
concetti.
Il
termine greco che indica la vita (l’anima),
in origine significava proprio soffio
vitale.
– serale
… Si
tratta dell’elemento ARIA,
elemento prossimo a ciò che è incorporeo, e che ben presta ad ampie
spiegazioni al riguardo delle trasformazioni necessarie a dar vita ai
diversi esseri e alle diverse cose.
L’ARIA,
assunta come realtà originaria, consentì deduzioni variegate e con
una certa logiche. Tale elemento era considerato il PRINCIPIO
AERIFORME ugualmente illimitato come l’infinito, à-peiron,
di Anassimandro.
Egli
si sforzò cercando di spiegare il processo tramite il quale l’aria
si trasforma in tutte le altre cose, cioè:
-
il perenne movimento rende possibile infinite trasformazioni e la
nascite delle cose;
-
l’aria, nel processo
di condensazione
diventa il freddo
e quindi ne deriva l’acqua
e la terra;
-
l’aria, nel processo
di rarefazione
diviene il caldo
e
quindi ne deriva il
fuoco.
-
“il soffio
e l’aria
tengono unito il mondo”. …
---
Domenica
18
– mattina
… La
medesima ARIA può produrre effetti
gradatamente diversi fino al punto di divenire opposti e di dare
luogo a distinzioni formali illimitate.
Come
Talete aveva espresso la dimostrazione della vita intrinseca agli
esseri non viventi mediante l’esempio del magnete
che attira il ferro e che quindi in un certo qual modo esso è
vivo,
così Anassimene utilizzò un esempio particolare per fare estendere
la sua tesi a tutta la realtà.
A
dimostrazione di questo vi è il seguente esempio:
Egli
notò che a seconda dell’apertura della bocca l’aria usciva a
diversa temperatura, cioè, a
bocca piuttosto aperta esce aria CALDA, mentre
a
bocca
stretta esce aria FRESCA.
… Da
ciò Anassimene estese il processo dell’aria alla nascita
dell’intera realtà.
– ora
media
Frasi
di Anassimandro:
-
“Principio delle cose che sono è l’infinito
… da dove le cose che sono hanno la generazione, e là hanno anche
il dissolvimento
secondo
la necessità” (frammento
1).
-
“L’infinito
è immortale … e indistruttibile”. (frammento
3)
– serale
Unico
frammento
di Anassimene
sulla
Natura
pervenutoci
da Plutarco:
-
“Come la nostra anima, che è ARIA, ci tiene insieme e ci governa,
così il
SOFFIO e l’ARIA abbracciano il cosmo intero”
(DK13B2).
Sergio