Monastero
della foresta delle canne di bambù
Orari
di meditazione comunitaria:
-
mattino dalle ore 6,00 alle ore 6,30;
-
ora media dalle 12,30 alle 13,00;
-
serale dalle 22,00 alle 22,30.
Da
lunedì 5 ottobre a domenica 11 ottobre 2015.
“IL
CIELO NELL'ANIMA”
Ascetica
PREMESSA:
“.....l'amore
cambia in diletto anche la fatica.
…..solo
l'amore da valore alle opere
e
che l'unica cosa necessaria
è
che l'amore sia così forte
che
niente venga a soffocarlo.”
S.
Teresa di Gesù
Lunedì
5
–
mattina
Il
termine greco ASKESIS, letteralmente ascesi,
significa esercizio
e sta ad indicare l'impegno intenso rivolto al progresso nella vita
morale, religiosa o semplicemente spirituale.
–
ora
media
Originariamente,
il significato del termine si riferiva agli esercizi fisici,
intellettuali e morali, svolti con impegno e metodocità in vista di
un perfezionamento
personale. In ambito cristiano, l'ascesi-esercizio
si applicò a diverse pratiche di esercizio
di virtù, di servizio, di carità, ecc..
–
serale
La
dottrina riguardante l'ascesi
è definita ascetica,
essa
ha comportato come elemento costante, in tutte le epoche e nelle
tradizioni cristiane, l'impegno a realizzare un progressivo
perfezionamento spirituale di conformazione a Cristo.
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Martedì
6
–
mattina
L'ascetica
è dunque, la
ricerca del perfezionamento personale in relazione a Cristo e al
prossimo.
–
ora
media
Coloro
che si dedicano rigorosamente agli “esercizi” sono detti
“asceti”.
L'asceta
in modo sistematico tende per l'intera vita a conformarsi a
quell'immagine e somiglianza con Dio, inscritta nella sua anima al
momento della creazione.
–
serale
L'asceta
si sforza di armonizzare la propria esistenza coltivando la fede, la
purificazione continua, la meditazione, ecc... .
Egli
impegna tutte le sue forze per rendere l'anima arrendevole
e accogliente per
il dono supremo dell'unione amorosa con Dio.
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Mercoledì
7
–
mattina
Per
cogliere pienamente il significato dell'ascetica cristiana, è
opportuno riflettere sulle motivazioni derivanti dalla Rivelazione
divina che si è manifestata gradatamente nella storia del popolo di
Dio, quale esperienze provvidenziali e che, conseguentemente,
conduceva alla pratica dei vari esercizici spirituali per onorare la
Rivelazione.
Il
popolo d'Israele vive continue infedeltà verso Dio, che gli
procurano secoli di travagli, deportazioni e l'annientamento
pressochè totale della nazione. Il regno d'Israele scompare (regno
del nord), resiste per circa due secoli quello di Giuda a sud,
nell'area dell'attuale Palestina, poi viene completamente sottomesso
dalla forza militare nemica.
–
ora
media
Giungiamo
al tempo di Gesù, dal piccolo “resto” dell'antico popolo di Dio
sorgono alcune comunità di tipo completamente nuovo: ci
si separa dalla massa per vivere una vita più fedele a Dio, in cui
le rinunce volontarie e la preparazione alle prove dei tempi
messianici assumono un posto di rilievo.
Ci
si ritira nel deserto per andare incontro al Regno futuro.
–
serale
Un
personaggio... un asceta: GIOVANNI
IL BATTISTA
...è
da queste comunità che sorge il Battista. Asceta e profeta, egli con
vigore predica nel deserto alle folle che vanno da lui, invitandole
alla metànoia,
cioè
una conversione
totale dell'uomo interiore per
prepararsi a quelle vie di Dio di cui parlava Isaia e che non sono le
sue vie:
---
Giovedì
8
–
mattina
Mt
3,1-3
In
quei giorni comparve Giovanni il Battista a
predicare
nel deserto della Giudea,
dicendo:
“Convertitevi,
perchè il regno dei cieli
è
vicino!”
Egli
è colui che fu annunciato dal profeta Isaia
quando
disse:
Voce
di uno che grida nel deserto:
Preparate
le vie del Signore,
raddrizzate
i suoi sentieri.
– ora
media
Giovanni
Battista esorta ad una vita ascetica che prepara, attraverso digiuni
e preghiera, il regno del Messia.
Dalla
testimonianza del Nuovo Testamento sappiamo che Gesù si pone nel
solco del Battista e dice:
Mt
16-24
“Se
qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi
se
stesso, prenda la sua croce e mi segua.”
–
serale
Quando
san Paolo vorrà dare una spiegazione del profondo significato della
croce del Maestro esclamerà:
Fil
2, 5-8
“Abbiate
di voi gli stessi sentimenti che furono
in
Cristo Gesù... (il quale), pur essendo di natura divina...
umiliò
se stesso facendosi obbediente fino alla morte...di croce”.
In
questo testo si intravede il parallelo tra Adamo e Cristo, così
familiare a Paolo (cfr. RM
5 e 1COR
15). Adamo aveva voluto ottenere con un atto di “rapina”
l'uguaglianza con Dio, quindi, aveva rifiutato di essere servo, di
umiliarsi, di obbedire.
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Venerdì
9
–
mattina
Pretendendo
l'indipendenza da Dio aveva fatto rovesciare su tutta l'umanità
proprio quelle miserie che l'umiltà, l'obbedienza e l'annientamento
del Servo fedele, Cristo, cancelleranno.
–
ora
media
L'accento
si sposta, con Paolo, sulla lotta spirituale (esercizi)
che
il cristiano dovrà ingaggiare in se stesso e nella sua vita di
testimonianza apostolica.
La
vita cristiana non eviterà la lotta e il combattimento morale e
spirituale (cfr. 1COR
9,24-25.27).
Per
sostenere tale pratica, Paolo esorterà alla vigilanza (custodia
del cuore):
Ef
6, 10-11
Attingete
forza nel Signore e nel vigore
della
sua potenza. Rivestitevi dell'armatura di Dio.
–
serale
Cristo
stesso apre ai discepoli la nuova via ascetica e di relazione perchè
seguano le sue orme, come dice san Pietro (cfr. 1Pr 2, 21).
Seguendo
questa via, si va verso la purificazione
del cuore, o
per dirla con il profeta Geremia, verso la circoncisione
del cuore (cfr.
4, 4), la trasformazione
del cuore di pietra in un vero cuore di carne (cfr.
Ez 36, 26).
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Sabato
10
–
mattina
Il
motivo che dà sostanza all'ascetica cristiana sta, dunque, nel
seguire il Cristo della croce e della gloria nell'amore puro.
Su
questa frase biblica, nel corso dei secoli verranno sintetizzate tre
formulazioni di ascetica: quella di compartecipazione,
di riparazione e di sostituzione.
- la prima, cioè la compartecipazione della croce di Cristo, è la via inevitabile per condividere la sua stessa gloria, cioè la vita nuova in lui (2TM 2, 11-13):
...”Certa
è questa parola: se moriamo con lui, vivremo anche con lui;
Se
con lui perseveriamo, con lui anche regneremo;
Se
lo rinneghiamo, anch'egli ci rinnegherà;
Se
noi manchiamo di fede, egli però rimane fedele...”
–
ora
media
Molto
di più, l'ascetica concepita come riparazione
vede
l'uomo impegnato a sacrificarsi di persona per ottenere la salvezza
operata da Cristo per tutta l'umanità. Difatti, secondo
l'affermazione di Pietro, Cristo non ha sofferto per dispensare il
cristiano dalle prove, ma perchè ne potesse seguire le orme (1PR
2,20-21):
- …. “se facendo il bene sopporterete con pazienza
la
sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio.
A
questo infatti siete stati chiamati, poiché anche
Cristo
patì per voi, lasciandovi un esempio, perchè
ne
seguiate le orme...”.
–
serale
Infine,
l'ascetica di sostituzione
vuole
il cristiano partecipe, coscientemente in libertà, di quella duplice
solidarietà con Cristo e con i fratelli. Tale solidarietà gli
permette di cooperare alla salvezza del mondo e di se stesso tutte le
volte che, nella fede, egli fa sue le sofferenze del Crocifisso (COL
1,24)
trasformandole attraverso l'amore in speranza:
3) ...”perciò
sono lieto delle sofferenze che sopporto per
voi e completo
nella mia carne quello che manca ai
patimenti di
Cristo a favore del suo corpo che è la
Chiesa.
---
Domenica
11
–
mattina
Concludo
questa brevissima introduzione, al vasto tema dell'ascetismo, con due
cenni alla preghiera del “ricercatore”...
BREVI
BRANI della “PREGHIERA ASCETICA PAGANA”
...una
sequenza di preghiere greche e latine, da Omero a Eschilo, da Solone
a Simonide, da Sofocle a Euripide, da Platone a Catone, da Lucrezio a
Catullo, da Virgilio ad Apuleio e così via...riporto solo qualche
frammento del “RESPIRO ORANTE”, spesso dubbioso, che sale a un
Dio che sembra ora lontano, ora presente, ora silenzioso, ora
luminoso, ora oscuro e misterioso.
Una
frase di Omero:
Ascoltami,
chiunque tu sia!
Ed
Eschilo confessa a Zeus:
Le
vie della mente si distendono
nel
silenzio e nell'ombra
difficili
da comprendere.
Ecuba,
in Euripide, rivolta alla divinità remota:
Chiunque
tu sia, difficile da conoscere!
Quasi
disorientato è Apuleio:...
Con
qualsiasi nome, con qualsiasi rito,
sotto
qualsiasi aspetto sia lecito invocarti...
–
ora
media
Interessante
è questa intensa invocazione:
...ma
non togliermi, Signore, la preghiera!
Dubbioso
è Virgilio:
Onnipotente
Giove, se mai le preghiere ti commossero...
forse
i tuoi baleni trascorrono ciechi le nubi
e
spaventano a caso ed è inutile il tuono?
Ma
alla fine, quando ha perso tutto, Anchise invoca nell'Eneide
virgiliana:
Questo
solo ti chiedo, guardaci!
E
se di pietà un segno almeno ci attende,
tu,
padre, aiutaci e il tuo presagio rinnova!
–
serale
Ora,
una breve preghiera, quale segno di un anelito profondo, delicato ed
essenziale. Scrive sant'Anselmo d'Aosta, una delle figure di spicco
del medioevo “spirituale”, grande filosofo e teologo:
Signore,
innanzi a te sta il mio cuore.
Ammettimi
nella stanza del tuo amore.
Io
chiedo, cerco e busso.
Tu
che insegni a bussare, apri la porta a chi bussa.
A
chi darai, se a chi chiede rifiuti?
Chi
troverà, se chi cerca è deluso?
A
chi aprirai, se a chi bussa richiudi?...
Anima
mia, stringiti a Lui, senza esitazione.
Signore
buono non la respingere:
essa
muore per fame del tuo amore.
La
sazi l'amarti,
la
ricolmi il tuo affetto,
la
plachi il tuo amore.
Sergio
Di Loreto
“IL CIELO NELL'ANIMA”
Edizioni
dell'Anthurium