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Meditazione comunitaria da lunedì 2 a domenica 8 novembre 2015


Monastero della foresta delle canne di bambù

Orari di meditazione comunitaria:

- mattino dalle ore 6,00 alle ore 6,30;
- ora media dalle 12,30 alle 13,00;
- serale dalle 22,00 alle 22,30.

Da lunedì 2 a domenica 8 novembre 2015
Settimana della tradizione buddhista (3)

INTRODUZIONE

Il Dhammapada raccoglie in versi gli insegnamenti riguardanti il dhamma (Pada significa parole). L’opera è strutturata in 423 stanze distinte in 26 brevi capitoli.
Non è noto il nome del redattore del Dhammapada, ed è possibile individuare solo approssimativamente la data dell’effettiva composizione, che comunque risale all’epoca in cui è stato formato nel III sec. a.C. il canone Theravada.
Il Dhammapada è il testo più venerato nel mondo buddhista ed uno dei più noti e apprezzati in Occidente.

[I precedenti 12 versi del 1° capitolo del Dhammapada (titolo 1° cap.: “Versi in coppia”, “Le coppie”, oppure “Strofe accoppiate”, composto da complessivi 20 versi, sono nella settimana da lunedì 23 febbraio a domenica 1° marzo 2015]

Namo tassa
bhagavato arahato
samma sambuddhassa

Omaggio al Beato,
Nobile e Perfettamente Illuminato

Lunedì 2 – Mattina

Verso 13.

Come in una casa rivestita male
penetra la pioggia,
similmente nella mente non coltivata [abhāvita]

penetra l’attaccamento [rāga].

– Ora media

14.
Come in una casa ben rivestita
non penetra la pioggia,
similmente nella mente che è ben coltivata
non penetra l’attaccamento.

– Serale

15.
Quando vediamo con chiarezza
la nostra mancanza di virtù
il rammarico ci assale;
sia adesso che in futuro ci affliggiamo.
---
Martedì 3 – Mattina

16.
Quando con sincerità apprezziamo
la benefica purezza delle nostre azioni
veniamo ricolmati dalla gioia;
sia adesso che in futuro
celebriamo la gioia.

Ora media

17.
Chi persevera nel male
crea la propria sofferenza
nel presente e nel futuro.
Il pensiero assillante
del proprio torto accumulato
mantiene schiava la mente
e fa permanere nel caos.

Serale

18.
Adesso e nel futuro
chi persevera nell’onestà
è felice comunque.
Naturalmente
apprezza la virtù
ed è di casa nella gioia.

---
Mercoledì 4 – Mattina

19.
Chi ha raggiunto l’erudizione nel dhamma
ma non vive
in accordo con esso,
come un mandriano
che brami le vacche altrui,
non gusta i benefici
del praticare la Via.

Ora media

20.
Se una persona,
recita poco le scritture,
però persevera nel seguire il Dhamma,
avendo abbandonato l’attaccamento,
l’avversione e l’offuscamento,
essendo in possesso della corretta conoscenza,
con la mente costantemente libera,
non attaccandosi a quanto c’è in questa esistenza o a ciò che verrà,
essa prende parte alla vita religiosa (gusta i benefici del percorrere la Via).
Serale

Capitolo 2: La riflessione, oppure, La consapevolezza sollecita (12 versi)
2.1. (v. 21)
La riflessione, la consapevolezza (appamāda)
è la via che conduce all’immortalità (nibbāna=estinzione).
Altresì, la mancanza di essa è il sentiero della morte.
Coloro che sono consapevoli non muoiono;
mentre coloro che sono privi di consapevolezza
è come se fossero già morti.

---
Giovedì 5 - Mattina

2.2. (v. 22)
Quanti hanno conosciuto ciò distintamente,
coloro che sono divenuti saggi nella consapevolezza,
in essa gioiscono.
Nel campo di azione degli eletti si rallegrano.

- Ora media

2.3. (v. 23)
Essi s’impegnano nella pratica meditativa con perseveranza,
così sono sempre dotati di una forte e stabile energia;
perché saggi, essi sfiorano il nibbāna,
il supremo scioglimento dai legami.

- Serale

2.4. (v. 24)
Di colui che è pieno di energia, che è attento,
che è puro nell’azione, ben disciplinato nel comportamento,
di colui che vive secondo il Dhamma,
ed è consapevole,
la fama si accresce.
---
Venerdì 6 - Mattina

2.5. (v. 25)
Con pienezza di energia, con la consapevolezza sollecita,
con la disciplina e con il controllo dei sensi,
il saggio potrà creare un’isola
che l’inondazione (dell’oceano del samsāra) non potrà sommergere.

- Ora media

2.6. (v. 26)
Coloro che non perseverano nella pratica della consapevolezza
restano persone infantili e sciocchi (spiritualmente immaturi).
Altresì, il saggio protegge la consapevolezza
come il suo tesoro più importante.

- Serale

2.7. (v. 27)
Non lasciate mai andare la consapevolezza.
Non lasciatevi rapire dal piacere dei sensi.
Chi coltiva la consapevolezza praticando la meditazione
Ottiene un’immensa gioia.
---
Sabato 7 - Mattina

2.8. (v. 28)
Quando il saggio allontana da se
la non consapevolezza con la consapevolezza,
asceso al palazzo della saggezza,
osserva gli uomini sciocchi tormentati dal dolore,
come chi d’alto di una montagna
vede coloro che si trovano a valle.

- Ora media

2.9. (v. 29)
Consapevole tra coloro che non lo sono,
ben sveglio tra coloro che non lo sono,
procede come un cavallo veloce
che si lascia alle spalle un ronzino.

- Serale

2.10. (v. 30)
Con la consapevolezza sollecita Indra
ottenne la supremazia tra i deva.
Essi, i Buddha, lodano la consapevolezza
e la mancanza di essa è sempre disapprovata.

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Domenica 8 – Mattina

2.11. (v. 31)
Il monaco che gioisce nell’essere consapevole
e che vede terrificante la mancanza di essa negli uomini,
procede bruciando tutti i legami
sia essi piccoli o grandi.

- Ora media

2.12. (v. 32)
Il monaco che gioisce nell’essere consapevole
e che vede terrificante la mancanza di essa (della consapevolezza) negli uomini,
non si smarrisce, egli è prossimo al nibbāna, all’estinzione.

- Serale

«La cessazione del dolore e il naturale conseguente manifestarsi del nibbāna (nirvāna) costituiscono per il buddhista il fine dottrinale supremo».