Monastero
della foresta delle canne di bambù
Orari
di meditazione comunitaria:
-
mattino dalle ore 6,00 alle ore 6,30;
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ora media dalle 12,30 alle 13,00;
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serale dalle 22,00 alle 22,30.
Da
lunedì 30 novembre a domenica 6 dicembre 2015.
“Argomenti
di spiritualità dell’oriente
indù”
Lunedì
30 novembre
– mattina
La
grande corrente devozionale dell’induismo: la BHAKTI
(dvaita vedanta: la
devozione è rivolta ad un Dio “persona”).
Il
Bhakti yoga si basa sull’ISTADEVATA:
Divinità
personale prescelta, “Divinità tutelare prescelta, dio preferito”.
Questa
forma
della divinità
preferita non deve però screditare la forma
scelta da altre correnti religiose-spirituali.
– ora
media
Vi
sono due forme di bhakti:
1)
Vaidhi,
si basa sui riti, costituisce un ponte per giungere a Raganuga.
2)
Raganuga,
è basato sull’intuizione, sull’amore spontaneo, nasce da dentro,
non c’è sforzo.
– serale
-
Il vero bhakta non pratica per diventare
uno
con Dio.
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Martedì
1° dicembre
– mattina
C’è
l’amore verso Dio “Persona”, però anche la Divinità … si
arrende all’uomo.
– ora
media
Nella
bhakti è importante il cibo
offerto dapprima al Signore
(Prasada),
Krisna accetta il cibo offertoGli con amore e devozione, lo consacra
e gli dà il potere di purificare chi ne condivide i resti
(importante
anche con chi si condivide il cibo).
Si offre il cibo alle Murti;
se si offre al fuoco, poi, si brucia.
– serale
-
Il KIRTAN
è una delle poche tecniche del bhakti yoga; è il canto collettivo
dei santi
nomi e
delle glorie
di Dio;
è una delle 9 attività spirituali del servizio di devozione:
1)
ascoltare
ciò che riguarda il Signore; 2)
glorificare
il Signore – kirtana;
3) ricordarsi
del Signore;
4) servire
i piedi di loto del Signore
5) adorare
il Signore;
6) offrire
preghiere al Signore;
7) servire
il Signore;
8) legarsi
d’amicizia col Signore;
9) abbandonarsi
completamente al Signore.
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Mercoledì
2
– mattina
-
La bhakti, la devozione è amore
senza voler nulla in cambio.
– ora
media
- Maya, energia illusoria del Signore, ciò che non è.
Il
mondo non esiste nella forma in cui è percepito; è il velo
di maya che
ci da una visione del mondo che non è reale.
– serale
-
Senza un aspetto di bhakti non può esservi dhyana
(meditazione)
e l’unione.
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Giovedì
3
– mattina
-
Il bhakti yoga è un tipo di yoga
legato alle arti,
quali la poesia, la pittura e la musica.
– ora
media
-
La scintilla che muove tutto nel bhakti è la bellezza;
la contemplazione della bellezza può portare alla salvezza (Rasa:
nettare,
essenza che viene percepito come bellezza).
–
serale
Realizzazione
dello Yoga nella vita
Yoga
ed Etica
-
Vi è una differenza fondamentale tra la religione e l’etica; la
religione nella vita spirituale ha la staticità
del dogma,
mentre la spiritualità ha i “percorsi
fluidi dell’esperienza”
in una spazio perennemente aperto.
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Venerdì
4
– mattina
-
Fare yoga è far si che i
precetti etici di Yama e Nyama si scoprano,
si riconoscano
al proprio interno non come prodotto di qualcosa, ma come insiti
nella natura umana.
Quando c’è un’interpretazione c’è una distinzione e, quindi,
una separazione.
– ora
media
-
Nella religione è inevitabile avere la figura di un “tramite”
(Ispiratore,
capo religioso)
che spiega alle persone ciò che devono fare, le regole, … .
Nella
spiritualità la figura del maestro non è permanentemente
indispensabile,
così anche non è necessario aderire incondizionatamente alle sue
riflessioni. C’è un insegnamento come “traccia
esperienziale”
che fa da supporto non da limite.
– serale
-
I precetti morali cercano di conformare la persona ad una “certa
bontà”,
benvoluta da Dio. La spiritualità cerca di superare
il limite della persona stessa.
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Sabato
5
– mattina
-
I precetti morali servono a purificare, sono un accompagnamento e
aiutano la persona ad divenire satvica
(cioè, con visione e
pensieri puri).
– ora
media
Coltivare
l' atteggiamento dell’equanimità
-
Accettazione di ciò che è. Che non si muta per il mutarsi delle
cose e degli eventi. Imparzialità nel giudizio.
-
Dare il benvenuto a tutto, anche alle nostre mancanze.
– serale
Dai
Veda
-
Legge del KARMA,
legge della natura secondo cui ogni azione materiale, buona o
cattiva, comporta una conseguenza. Azione e Conseguenza dell’azione.
Legge di causa ed effetto, azione e reazione.
-
Secondo la tradizione vedica, le cause di uno stato di fatto
provengono dal karma delle esistenze precedenti fino alla nascita
attuale.
-
KRI, vuol dire fare,
creare;
KARMA è fare,
creare, agire.
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Domenica
6
– mattina
-
Nella Tradizione indiana esistono
4 forme di karma:
1
– Sanchita
karma,
insieme
delle azioni compiute, somma di tutto il karma accumulato.
2
– Prarabdha
karma,
quella
parte di Sancita che darà frutto nella vita presente e di cui ci si
può liberare; karma vissuto nel presente.
3
– Kriya
karma,
le
azione svolte attraverso la volontà che potranno avere effetto nella
presente vita o in vite future; è il karma che sto generando ad
effetto immediato.
4
– Agami
karma,
parte
che si accumula in una incarnazione.
– ora
media
-
Quando un’anima assume l’incarnazione nel corpo (Karana
sharira - CAUSALE)
è gravato
da una certa quantità di karma
che viene seminato
nel corpo sottile (Sukshma
sharira)
e nel corpo fisico (Stula
sharira).
-
Quando un’anima lascia il corpo fisico e sottile, il CAUSALE rimane
e rimane in esso il “fardello” del karma.
-
Siamo influenzati anche dal karma
della nazione di nascita
(e dell’epoca).
-
Si può sempre ricominciare. E’ sempre un buon momento per un nuovo
inizio.
-
Il karma
buono
è sempre preferibile da quello cattivo,
ma è sempre karma.
-
Anche il fare “buone
azioni”
è sempre accumulo di karma.
– serale
Liberazione
dal karma:
-
Nel momento dell’azione non sei nell’aspettativa di quello che
torna indietro, questa è azione disinteressata.
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Per il dualismo
(dvaita)
la liberazione
è progressiva,
ogni persona deve subire tutto il karma che si è creato.
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Per il non
dualismo (advaita)
la discesa della GRAZIA,
la possibilità della “comprensione
in un solo momento”
libera da tutto il karma. In un solo istante la consapevolezza può
bruciare tutto il karma.
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Nella totale inconsapevolezza non c’è responsabilità del karma.