Monastero
della foresta delle canne di bambù
Orari
di meditazione comunitaria:
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mattino dalle ore 6,00 alle ore 6,30;
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ora media dalle 12,30 alle 13,00;
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serale dalle 22,00 alle 22,30.
MEDITAZIONE
INTERCULTURALE
Dialogo
di accompagnamento meditativo (2)
[Settimana
per gli allievi del corso Istruttori]
Da
lunedì 25 a domenica 1° maggio 2016.
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DISPOSIZIONE
CONFIDENZA
VALORIZZAZIONE
DIALOGO
RIFLESSIONE
APERTURA
“D”
di Dialogo,
e non “D”
di Distacco
da nulla. Il creato è fondamentalmente cosa buona, perché creato
da un “Essere Intelligenza assoluta”, … e non può essere
altrimenti, basta osservare la meraviglia integrale e perfettamente
sincronica e ritmicità dell'universo. Allora va coltivato il
“Dialogo d'armonia” e non di distacco da tutte le cose e da tutte
le relazioni. Questa è la pratica spirituale alla base della
meditazione interculturale.
Lunedì 25 –
mattina
La
filosofia può essere frequentata
come:
-
storia della filosofia;
-
pratica filosofica, o di vita filosofica;
-
pratica filosofica d'indagine permanente sul Principio e sui principi
delle cose, comprese le sfide suscitate dal pensiero della
contemporaneità delle scienze e del crogiolo delle mescolanze
culturali.
–
ora media
La filosofia di
origine ellenico-greca è il riferimento culturale basilare del
dialogo di accompagnamento meditativo del metodo
interculturale,
e non metodologie
d'origine religiosa. Una volta assimilato il
processo logico
del ragionamento necessario per sviluppare una visione indipendente
dal processo utilitaristico religioso, che mira sempre o a liberarsi
dal dolore, o a sfuggire dalla molteplicità delle presunte
reincarnazioni in cani, gatti, microbi, ecc. (fare
perché così si raggiunge l'illuminazione, la salvezza, la
liberazione, i poteri, ecc.),
si potrà iniziare un percorso per il puro e limpido amore al
conoscere (Sophia=
sapienza -significato principale-, poi anche sapere, saggezza,
scienza, conoscenza),
cioè alla meditazione interculturale. Dopo questa impostazione,
anche elementi di spiritualità ascetica-religiosa, che risultano con
tutta evidenza universali,
ovvero aspirazioni profonde di ogni persona, del tipo “l'amore al
prossimo come individualità creata per l'eternità”, possono
rientrare nel processo meditativo come valore non secondario.
–
serale
La filosofia è
ancella della meditazione di visione interculturale, in quanto nasce
come capacità di cogliere e di lasciare lo spazio interiore e
riflessivo a ciò che è evidentemente una “meraviglia” di
armonia, di fruizione comune utile e per tutti, di spazio intuitivo
origine della vita, di principio della vita stessa.
Nella
meditazione interculturale non vi è un sistema che vuole esercitare
un potere assoluto sulle persone e su questo mondo, ovvero un potere
che vuole portare tutti a vivere secondo le proprie norme religiose o
settarie, o secondo il concetto del tal guru sulla liberazione,
la salvezza,
o l'estinzione
(nirvana).
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Martedì
26
mattina
Platone
(dal
Teeteto):
“...
Si addice particolarmente al filosofo questa tua sensazione: il
meravigliarti.
Non vi è altro inizio della filosofia”.
Aristotele
(nella
Metafisaica):
“Gli
uomini hanno iniziato a filosofare, adesso come in origine, in virtù
della meraviglia.
Mentre inizialmente restavano meravigliati di fronte a difficoltà
anche semplici, successivamente, progredendo, pian piano giunsero a
porsi problemi sempre maggiori: grandi fenomeni naturali, ecc..”.
–
ora media
La meraviglia crea un
piccolo shock benefico, staccando la coscienza dai piani di
sensibilità pesanti
e grossolane,
dall'odierno sistema sociale dell'efficientismo a tutti i costi.
Esporsi
alle meraviglie, anche semplici, del tipo: “vado
… e mi fermo 15 minuti a cogliere il tramonto dell'astro solare da
una visuale panoramica di altura … . Sosto e mi lascio interrogare
dall'armonia totale e perfettamente sincronica dell'evento naturale e
lascio spazio alla contemplazione della possibile esistenza di un
Principio Intelligente di cose così grandi e belle”.
–
serale
Lasciare spazio alla
possibilità di cogliere ed accogliere il Principio-Origine
(possibilità
logica di dell'esserci di Dio nel grande fenomeno
della vita)
celato dietro l'evento che suscita meraviglia, consente di uscire
dall'indifferenza verso il viaggio interiore, verso quell'interiorità
che sola ci fa intuire ed accedere alla nostra eternità.
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Mercoledì
27
mattina
Il silenzio
conduce, accompagna, similmente al foglio bianco che suscita il il
prodursi della scrittura come simbolo e linguaggio. Fa da sfondo di
senso al manifestarsi di ogni aspetto dell'essere e dell'espressione
di chi scrive, della sua modalità di sentire
e di rappresentarsi
le cose, della maniera personale di essere presente e di muoversi
nello spazio esistenziale di fondo (foglio
bianco – silenzio) stabilendo
e
attivando
rapporti, … .
–
ora media
L'esperienza
meditativa, in qualsiasi forma la si pratichi, per non creare certe
deviazioni-alienazioni mentali o far diventare asociali le persone,
deve tenere conto delle strutture logiche del pensiero, cioè, non
distaccarsi dalla luce della ragione. La Verità permea tutto,
compresa la ragione.
La ragione etica non
genera la sofferenza come da malvagità
progettate
dall'odio
a priori (nord
e sud del mondo, dell'Italia stessa, per la razza, ecc.),
anzi è uno strumento intellettuale che allevia le pesantezze dell'io
che tende sempre a giudicare e spesso pure con violenza.
Per
la conservazione della salute mentale dell'individuo è pericoloso
coltivare l'estinzione
della ragione etica (della
personalità individuale composta solo da un mero accumulo di
aggregati …).
–
serale
Altro atteggiamento
intellettuale fondamentale, per poter essere in armonia con tutto e
con tutti attraverso le varie forme meditative, è quello che conduce
l'attenzione
e la sosta
della coscienza secondo degli sguardi
dalla panoramica globale,
cioè di apertura percettiva e ricettiva a 360°.
Il
meditante è presente a tutto ciò che c'è, senza selezionare
intenzionalmente, e rivolge la sua esperienza e il suo dialogo verso
tutti. Egli non erige nessuna barriera a priori secondo l'atteggiarsi
per distinguersi tipico delle mode esotiche o eccentriche
(abbigliamento,
alimentazione, ecc.),
altresì, tende a coltivare la semplicità, il non atteggiarsi … .
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Giovedì
28 -
mattina
Il
meditante, per superare la sofferenza che sorge dall'ego, non ricorre
a nessun concetto di annientamento,
o di estinzione,
semplicemente si occupa di armonizzazioni relazionale, sia dai punti
di vista energetici interni al corpo che dai punti di vista della
relazione con il prossimo e con Dio. Almeno ci prova … meglio
cadere molte volte e rialzarsi con grande fatica nella verità di
essere persona per sempre, che nei concetti di essere solo illusione
in un mondo di illusioni (concetti
orientali della persona e della vita).
Tutto è vero,
anche ciò che è temporaneo di fatto accade
in Dio e, allora, in
Lui non c'è un attimo di illusione.
– ora media
L'esperienza
meditativa giunge al suo vertice, e al suo vero essere,
non quando ha per fine la presuntuosa auto liberazione dal mondo
fenomenico, dal ciclo delle presunte reincarnazioni (visione
indù), o
quando, nell'indifferenza verso il povero e l'indigente si tuffa
nella ricerca dell'estinzione della personalità individuale
(nirvana),
ma quando non resta un discorso privato, di élite
religiosa-ascetica, di esclusivi iniziati, cioè, quando valorizza
la personalità relazionale, conducendo sull'arduo sentiero della
purezza del cuore e della sensibilità del servizio
quotidiano verso qualcuno che ha bisogno materiale e morale, fosse
anche una piccolissima azione.
L'uomo
deve impegnarsi a migliorare con tutte le sue forze, ma è anche
fragile,
...
ha assoluto bisogno della Grazia di Dio.
-
serale
La meditazione
spirituale, profonda, consente di trasformare anche le particelle
più piccole
del nostro essere uno e triplice, cioè, persona (unità)
e
simultaneamente
corpo, anima e spirito (distinzione
nell'unità).
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Venerdì
29 –
mattina
L'io, nella
meditazione interculturale, è coltivato non per essere estinto
o stinto,
altresì per divenire un nuovo “noi” relazionale consapevolmente
eterno, … così come tra di loro i colori dell'arcobaleno.
–
ora media
La
struttura base del colloquio
di accompagnamento meditativo
è concettualmente la seguente:
-
Fasi ed elementi
1)
Disposizione
a guardare l'insieme
e
la sintesi del pensiero
di
chi è accompagnato,
e non autolimitare la visione esclusivamente ad un solo problema o al
problema contingente. Si tratta di saper poi riconoscere non solo i
problemi, ma anche le cose buone ricevute e le possibilità che la
vita ha posto sul cammino esistenziale.
–
serale:
2)
Porsi e porre domande che attraversino gli spazi della conoscenza
disinteressata
(puro
amore alla conoscenza) tra
il corpo e lo spirito, senza restare irretiti solo nelle esigenze
personali (egoismi
espliciti o latenti, superamento del dolore o salvezza o liberazione
dal ciclo delle rinascite).
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Sabato 30 –
mattina:
3)
Accogliere
la logica del pensiero e la ragionevolezza delle riflessioni da
applicare negli esercizi,
nelle azioni psicofisiche e ascetiche, e diffidare delle tecniche che
vengono presentate come degli “accelleratori evolutivi”, di
“liberazione dalle illusioni”, specialmente se fatte in nome di
divinità degli innumerevoli pantheon di idoli con mille forme da
adorare, divinità antropomorfiche da imitare, le quali dovrebbero
sempre proteggere dall'illusione, dalle paure, ecc.. L'uomo sembra
che ancora abbia bisogno di simboli antropomorfi su simboli e ancora
simboli ..., anziché guardare diretto negli occhi il Dio Persona
Amore.
–
ora media:
4)
Lasciare
esservi nella vita la possibilità di una Verità, di un Dio Amore
personale,
origine di tutto e pertanto permeante tutto l'universo e in perenne
relazione anche con ogni individuo.
L'uomo
da solo o solo con l'aiuto della comunità ristretta in un'ideologia
(tipo
esclusività della sanga
buddhista),
non va da nessuna parte oltre che nel proprio ego o nell'ego
collettivo.
-
serale:
5)
Valorizzare
le pause di silenzio
e
coltivare la condivisione di discorsi aperti,
quali frutti dell'esperienza meditativa, in modo che i contenuti
riguardino sempre le aspirazioni profonde di ogni persona , al di la
della provenienza culturale e di sentimento religioso.
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Domenica
1° maggio
– mattina
Riassumendo
con una figura:
1-
Guardare l'insieme e la sintesi del pensiero di chi è accompagnato
nella meditazione.
2-
Porsi domande che attraversino gli spazi dal corpo allo Spirito. ...
–
ora media:
3-
Accogliere la logica del pensiero e la ragionevolezza delle
riflessioni e delle pratiche meditative senza estremismi simbolici o
adorazioni di pantheon di divinità o di guru pieni di siddha (poteri
soprannaturali secondo gli indù).
4-
Lasciare esservi nella vita la possibilità di una Verità personale
origine di tutto (Dio
persona).
5-
Valorizzare le pause di silenzio e coltivare la condivisione dei
discorsi aperti,
quali frutti dell'esperienza meditativa.
–
serale: Sulla
gentilezza:
L’essenza
della gentilezza è un delicatissimo fiore, una fragile creatura che
rischia di essere schiacciata, ammaccata, calpestata dalla
cattiveria, dalla prepotenza, dall’invidia ma, a differenza di
tutte le altre realtà, anche quando viene bistrattata e soffocata,
essa ti sorride sempre e, guardandoti nel profondo degli occhi
raggiunge la tua anima infondendole un
ineffabile senso di benessere, di felicità. (Tratto
da testi letti...e da Elogio alla Gentilezza di Adam Phillips-
Barbara Taylor).