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Meditazione comuntaria lunedì 16 a domenica 22 maggio 2016


Monastero della foresta delle canne di bambù

Orari di meditazione comunitaria:
- mattino dalle ore 6,00 alle ore 6,30;
- ora media dalle 12,30 alle 13,00;
-serale dalle 22,00 alle 22,30.

Filosofia e Natura.
Camminare nel pensiero (2)

Da lunedì 16 a domenica 22 maggio 2016.
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L’uomo preferisce discolparsi con la colpa altrui
piuttosto che con la propria innocenza.
(Nicolás Gómez Dávila – scrittore e filosofo)

Lunedì 16mattina
   Il cammino, nel suo elevato abisso,
perso lo spazio e il tempo generato dall’opinione,
diviene con noi realtà e imponderabilità.

– ora media
    Cosa c’è di più dell’esporsi all’imponderabile?

– serale
    Realtà: cosa certa.
Imponderabilità: istante.
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Martedì 17mattina
     Zenone di Elea, filosofo greco antico, presocratico (489 a.C. – 431 a.C), riflette per paradossi. Evocando
l’immagine della freccia scoccata verso un bersaglio, coglie che, considerata nell’istante, la freccia stessa risulta immobile. Una cosa è colta dalla mente in un modo e simultaneamente può essere considerata nel suo opposto. In entrambi i casi vi è un piano di realtà condizionata dalla mente.



– ora media
    L’esperienza del movimento è finta se non osservata nel divenire, nella sua immobilità e … nel potenziale imponderabile, … onniscientemente onnipresente.

– serale
    Nel cammino, il nostro pensare, il sentire, il sapere amare e portare la sofferenza, sono nel vero quando c’è consapevolezza del triplice nettare del divenire, dell’immobilità e dell’imponderabile in potenza.
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Mercoledì 18 mattina
    Con tale consapevolezza, finalmente, la sogli del sentiero è varcata.

– ora media
    Questi tre stati possono emergere liberamente o essere evocati. Comunque promuovono il dubbio, la domanda. Allora si è già un pochetto filosofi.

– serale
    Nei momenti che la sola logica e la presenza dell’”io Sono”, sono abbandonati, si coglie d’esser ancora un po’ di più filosofi.
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Giovedì 19 mattina
     “Lo stupore, che è il punto di partenza del pensare, non è né sconcerto, né sorpresa, né perplessità: è una stupore che ammira". Lo stupore coinvolge anche e soprattutto i sensi, permettendo loro di farsi "intelligenti": l'ammirazione del reale è un'esperienza di apertura, opposta a quella dell'uomo astrattamente isolato in se stesso, annichilito dai lacci del dubbio cronico e perciò negativo, ingabbiato dalla rigidità pressoché assoluta di schemi astratti e teoremi ritenuti infallibili una volta per tutte. Hannah fruisce perciò di un punto di partenza originale e alternativo rispetto alla maggioranza delle prospettive filosofiche del Novecento. Bene lo esprime P. Terenzi: "non si inizia con un paradosso, o con un assurdo, ma con una certezza carica di meraviglia, una certezza fondata sull'evidenza dell'esserci delle cose". (Hannah Arendt, 14 ottobre 1906 – New York, 4 dicembre 1975) è stata una filosofa, storica e scrittrice tedesca naturalizzata statunitense)

 – ora media
     … una luce, un incontro, un’attesa, … .
Triplice gioiello.


-serale
     Lo stupore inizia alzandosi in piedi e andando incontro al mondo. Così  inizia la filosofia.
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Venerdì 20mattina
    A volte, l’unica base sicura su cui si può contare sono i piedi.

ora media:

    Il rituale del camminare.
Il frutto dell’esistenza traspare da come camminiamo. …

– serale:  
    … Il filosofo procede in questa o quell’altra andatura e portamento, seconda la scuola di pensiero frequentata. Con il suo avanzare sottolinea le sue tesi. …
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Sabato 21mattina:
… Anche il poeta rappresenta così gli dei che l’hanno ispirato, così anche il gonfio uomo politico, il prete, il monaco, … . Semplicemente rituale del cammino.

ora media:

    Come camminerà l’uomo futuro che si ipnotizza con il mantra. “Io mi salvo da solo”.

-serale:
    Il territorio del cammino va dal prato al labirinto.
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Domenica 22 – mattina
    Nella vita due eterni cammini si confondono, quello del divenire e quello dell’istante. Entrambi eterni e coesistenti.

ora media:

    Non termina l’avanzare del divenire e, sempre, il cammino è concluso nell’istante. I due sono abbracciati dall’imponderabile.

– serale
    I piedi sono la metafora dell’imponderabile.
Sergio.

  Sono andato a caccia di lumache. Ne ho viste due ma mi son scappate sotto gli occhi.    Giorgio Faletti.